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Aggiornato: 8 luglio 2025


... Quella sera aveva avuto luogo, al teatro, la beneficiata della diva Soleil e uno splendido mazzo di orchidee e di violette russe, che spiccava fra i moltissimi stati offerti alla festeggiata cantatrice, aveva suscitato nel palchetti i commenti ed i pettegolezzi delle signore. Certo, certo, era stato il Vharè! Era il dono del Vharè! Era l'omaggio del Vharè!

Dal brusco cambiamento della sua interlocutrice Alessandro capì benissimo che non doveva continuare il primo discorso e le fece subito una dissertazione tecnica sulla braca. Le dobbiamo ancora le nostre congratulazioni per la sera di beneficiata; ma non è colpa nostra... lei non si lascia più vedere.

Nel largo della Cattedrale, in forma d’anfiteatro, con il monumento di S.a Rosalia e, finchè non le tolse l’architetto Fuga, le fontane laterali nel mezzo, sorgevano durante alcuni giorni belle logge con botteghe di rinomati mercanti e con quella ricca lotteria di minuterie che prendeva nome di Beneficiata di S.a Cristina e portava al Comune, per via di coloro che ne assumevano l’impresa, guadagni cospicui. Gradevolmente favorito ne rendevano il movimento le principali signore, come a proprio ritrovo recantivisi in tutto lo sfoggio delle vesti all’uso di Parigi. Da ciò quell’eccellente uomo che fu Jean Houel, visitatore con esse, trasse compiacimento a scrivere: «La citt

¹³ Houel, Voyage pittoresque des îles de Sicile, de Malte et de Lipari, t. I, pp. 72-73. Paris, 1782. Accanto alla grande beneficiata per la haute era la piccola pel popolino; ove per attirar gente ad acquistar polizze abbandonavasi a mille smorfie il pestaceci, maschera coperta di sonaglini da capo a piedi.

Ma son voci vaghe, che non hanno maggior valore dei soliti si dice della giornata. Si parla altresì di un Senatore, che col nome di persone di sua fiducia avrebbe assunta la impresa della beneficiata di S.a Cristina traendone larghi lucri. La qual cosa il Villabianca rivela, fieramente tonando contro le turpitudini del presente in così aperto contrasto con l’onest

Giuseppe Fraccomio potè per tal modo convertirsi in mercante, e come tale divenire principale impresario della grande Beneficiata di S. Cristina⁴²⁸. Carlo Biscottino, che nei giorni di maggiore splendore per lei servì la Duchessa di Floridia in Palermo, e la seguì poi alla Corte di Napoli, moglie di Ferdinando, potè con frequenti prestiti sopperire ai bisogni di essa, resi ogni più gravi dai nuovi doveri dalla sua altissima posizione e dalla taccagneria del vecchio Re: donde non guadagni⁴²⁹ gli vennero, ma influenza che pochi poterono vantare eguale, ed il conforto di due eccellenti partiti per le sue vaghe figliuole, una delle quali divenne Marchesa.

Lasciamo dunque gli spettacoli che le resero famose. Noi non ci fermeremo neanche a prendere una polizza d’un baiocco della Beneficiata che le precede e le segue. Noi non vedremo il carro trionfale salire dalla Marina a Porta Nuova, brillante ai raggi dall’ardente sole di luglio, e scendere da Porta Nuova alla Marina illuminato da mille torce sotto il cielo di quelle incantevoli sere. Noi non assisteremo alle emozionanti corse dei cavalli nel Cassaro, alla solenne Cappella reale nel Duomo, alla lunga processione delle cento confraternite, delle cento bare e cilii, degli ordini religiosi, e dell’urna con le reliquie della Patrona della Capitale. Lasciamola, quest’urna, a percorrere un anno l’una, un anno l’altra met

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