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Aggiornato: 27 giugno 2025


In questo senso i partigiani dell'Austria faceano le viste d'intender quell'atto, e in questo senso parimenti l'intendeano in Vienna alcuni della stessa casa imperiale. Ond'è che l'arciduca Antonio, stato dall'imperatore il 7 di marzo del 1816 innalzato alla dignit

Fin dal 5 aprile, Ficquelmont annunziava da Vienna al conte Dietrichstein, ambasciatore austriaco in Londra, l'invio d'un commissario imperiale in Italia incaricato di negoziare per una riconciliazione sulle più larghe basi possibili , e pregava perchè lord Palmerston appoggiasse le sue proposte. Non so se il commissario giungesse in Italia o con chi favellasse; ma le larghe basi non eccedevano allora i limiti dell'indipendenza amministrativa. Se non che da un altro dispaccio spedito lo stesso giorno al Ficquelmont dal barone di Brenner, incaricato d'Austria in Monaco , appare un primo indizio o tentativo o desiderio di non foss'altro scambievoli cortesie fra i due nemici per iniziativa di Torino: e merita attenzione. Era una comunicazione scritta delle intenzioni di S. M. Sarda risguardanti le relazioni pacifiche da mantenersi sul mare; ma i modi della comunicazione e parecchî accessorî, e l'interpretazione data al buon ufficio dall'Austria, moverebbero sospetto d'altro. Il marchese Pallavicini, incaricato della comunicazione, s'indirizzava al Severine, ministro di Russia in Monaco, perchè manifestasse come intermediario all'Austria il desiderio della corte di Torino, e gli ottenesse un colloquio col Brenner. L'abboccamento aveva luogo il 5 non gi

Terribile accusa la quale rischiara di fosca luce il dramma d’amore che pare segretamente intessuto nella burrascosa esistenza del filosofo imperiale⁹⁸. ⁹⁷ Amm. Marcell., I, 94, 13 sg.

Per modo che io questa baronia e questo priorato per largizione imperiale tenni, tengo, e sempre al legittimo signore di esso i debiti censi, di due rose bianche ed un mazzolino di viole, nel di Pasqua, soddisfeci.

«Son esse, che corrono! Odo il loro rumore di vivente ferraglia arrugginita... Son esse: le Campane a stormo del Rimorso, povere martiri squartate, che rimasero lungamente inchiodate sulle croci dei campanili, e che una sera dall'alto ruzzolarono giù, coi cauti parafulmini e le piagnucolose banderuole dei tetti. Ah! Ah! sul mio passaggio, udii appena il frastuono delle campane, risonanti di spavento, lanciate a volo come casseruole d'oro dalle finestre d'una cucina imperiale incendiata!... Le r

Dall'anno 1439 la Corona imperiale tornò agli Asburgo, e rimase in quella dinastia fino all'anno 1806 senza interruzione, se non di brevissima durata.

Ed ha bisognato ridurre la valuta de' migliori, a baratto di moneta corrente imperiale, a tre fiorini e mezzo: segno che anco in quella dello stesso imperadore era stata fatta qualche mutazione nella bontá dell'argento o del peso.

Il dissenso fra Giuliano e Florenzio, che fu certo una delle cause principali della sfiducia e dei rinascenti sospetti di Costanzo, aveva la sua origine in una ragione più personale di quella che fosse la pubblica amministrazione. Florenzio, seguendo le abitudini del tempo e del governo imperiale, rubava. L’intemerato Giuliano non poteva tollerare la cosa; da qui il proposito, in Florenzio e nei suoi colleghi, di liberarsi dell’incomodo principe. Un episodio, narrato da Libanio, illustra la situazione. «Avvenne

L'edificio è composto da un corpo di fabbrica centrale piatto con quattro finestre sulla facciata, e di due piccole ali laterali, che sono notevolmente più basse. Per queste si entra nell'interno, poichè il corpo di fabbrica centrale non ha alcuna porta. Un muro recinge il piccolo giardino, nel quale Napoleone faceva le sue passeggiate al mattino e la sera. Piante di limoni, fiori, un paio di busti marmorei nel verde, ecco tutta la ricchezza del giardino imperiale dell'Elba. Napoleone stesso lo creò, ornandolo di acacie. A me sembrò molto caratteristico di trovarvi piantati dei cannoni. Poichè il giardino appartiene al recinto del forte Stella, esso serve nello stesso tempo di trincea e senza dubbio i cannoni vi erano piantati tra i fiori, gi

Si potrebbe credere a questo punto che anche l'idea imperiale dovesse andar perduta sotto le rovine della dinastia degli Hohenstaufen; ma ciò non accadde in nessun modo. Essa continuò a vivere in Germania e in Italia come un principio tradizionale di gloria, e dalla Chiesa medesima essa fu conservata con cura. Solo in apparenza questa era riuscita vincitrice nella gigantesca contesa cogli Hohenstaufen; in realt

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