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Aggiornato: 6 giugno 2025
Dal Maloja-Kulm alla morena del Forno, passando pel selvatico e alpestre laghetto di Cavoloccio, è una passeggiata di poco più di due ore per una stradicciuola un gran tratto carrozzabile, che il grande Hôtel Kursaal adatta, aggiusta ogni anno e rende «digeribile» ai piedi più delicati.
Ero lo stanchissimo viandante; venni a te, cappelletta sulla montagna, e, arso dal sole, cercai un'ombra.... Riposai all'ombra dei cipressi. Pegli. Hôtel Garcini. Oh, oh! perdoni, ma questo poi no! Marchesa, mi ascolti, e non rida, s'io dico: un po' di scetticismo! Lei si spaventa alla sola parola, ma, in pratica, quante volte Lei fu più scettica di me, che oggi voglio scherzare. Dunque? dicevamo?
I giornali avevano anzi parlato d'un tentativo d'avvelenamento commesso dai nemici degli Obrenovich contro Alessandro; e Milan, che in quell'epoca dimostrava pel figliuolo una vera tenerezza, ne era rimasto foscamente impressionato. Era sceso all'«Hôtel d'Europa»; la contessa Lombardi, che l'aveva conosciuto alcuni anni prima a Biarritz, l'aveva invitato alla sua sauterie.
Zola ci racconta, che essa morì di vaiuolo al Grand Hôtel a Parigi, in quei giorni in cui i Francesi, ebbri di certezze gloriose, che dovevano mutarsi in disastri incredibili, passavano in folla sui boulevards gridando in cadenza:
La duchessa? Vedete! il nostro hôtel è una strana residenza, in fede mia! Mentre che in un appartamento gli aquiloni infuriano e fischiano, in un altro il sole e l'azzurro non si velano giammai di nuvole. Appo il duca, l'ansiet
Nancy aprì la lettera. I suoi occhi posarono con piacere sulla grande e caratteristica calligrafia. Anche lo stemma del Grand Hôtel in cima al foglio pareva narrarle delle cose note e aggradevoli. In quel piccolo cerchio dorato ella vedeva, come traverso un magico cannocchiale, le cose lontane che essa ricordava e amava. «Hôtel Metropole»! Le pareva di vedere la rotonda dell'«Hall», brillantemente illuminata, e le eleganti signore dalle lucide chiome infiorate, passare con fruscìo lento a fianco degli uomini cortesi e corretti.... E la premura degli zelanti camerieri; e gli inchini del portiere ossequioso; e il pronto accorrere dei paggetti in livrea scarlatta.... E fuori al di l
« Io scendo al «Grand Hôtel», ma siccome vi andr
Aveva detto del sistema a questi uomini che erano probabilmente i proprietari del Casino! Comprese che facendo ciò ella aveva rovinato per sempre le fortune di Aldo. Ma nulla le importava ormai... Nulla, eccetto di ritrovarlo, e di non esser più in giro così sola per il mondo. A quale Hôtel state, signorina? domandò l'uomo biondo. All'Hôtel des Colonies, disse Nancy, con voce tremante.
Secondo il suggerimento di Aldo presero stanza in un alberghetto della rue Lafayette; poichè, diceva lui, non erano poi milionari, e si poteva far miglior uso dei quattrini che di regalarli ai proprietari di Grand Hôtel. Nancy trovò che egli aveva tutte le ragioni, e si meravigliò assai del suo senno. Davvero che egli sapeva molte cose!
Di più in più attonita, spaventata, Maud raccolse la lettera e lesse, a suo turno, ad alta voce: Parigi, Hôtel du Rhin, 3 novembre. «Fratello, «Io non sono morto. Gli è a ricominciare. Io amo sempre Maud. La lettera cadde dalle mani di lei. Maud fuggì gridando, in inglese: Once again! once again! ancora una volta!
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