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Aggiornato: 27 giugno 2025


E perchè no, Myriam? La buona vecchia aveva pronunciate queste parole e il mio nome con una così ingenua convinzione che mi posi a ridere e la calmai con una carezza. Guardandola, pensai ch'ella doveva essere vicina ai settant'anni e per la prima volta mi posi a misurare la distanza che ci separava. Povera Orsola!

Omar si slanciò entro cadendo ai suoi piedi. Zitto, Fathma, mormorò egli, vedendo che apriva le labbra per mandare un grido. Zitto, che sono io, Omar, il fedele schiavo di Abd-el-Kerim. L'almea fu ancora in tempo di arrestare il grido che stava per uscirle. Ella prese la testa del negro fra le mani e l'alzò guardandola con occhi umidi.

A quelle parole che finalmente svelavano il pensiero del gesuita, un lampo di sdegno illuminò il volto della marchesa di Priamar. Si rizzò in piedi, con piglio di regale alterezza; ed egli del pari si alzò dalla scranna, ma calmo e sicuro, guardandola fissamente, come un giudice il reo.

E sai anche tu, meglio di me, perchè adesso, lo zio, colla scusa del decoro, lo ha mandato fuori dei piedi! In ogni modo, ti sposi o no, le ventimila lire sono sue e gli si devono restituire! borbottò Evelina con un accento strano, come di cupidigia. Poi soggiunse, guardandola bene, attentamente, quantunque Nora, sempre in piedi, alla finestra, le voltasse le spalle.

È troppo agitata stasera. E si alzò per andare incontro a Loredana, che entrava sorridendo. Come siamo eleganti, eh? disse il Candriani, guardandola così svelta e bianca. Filippo fissò la giovane e le si avvicinò. È strano! esclamò. Ora che ti vedo bene, mi sembri molto pallida; si direbbe che tu abbia pianto....

Chérie? Sei più tranquillo, ora? . Vuoi ascoltarmi? Puoi? , . Tu sei malato, Paolo: tu dicevi il vero, ieri: sei molto malato. Molto, molto, molto diss'egli, con un'insistenza di voce e di espressione, guardandola coi suoi occhi smarriti. Vuoi tentare di guarire? Vuoi? gli domandò lei, con la sua voce cantante e seduttrice. Oh non è possibile, non è possibile! Tentare, soltanto?

Momento supremo! Stanchi di rincorrersi tra i rami, gli uccellini posavano sotto la frappa, sotto la bella frappa tinta di un verde carico, vaporante all'aria tiepida del mezzodì gli acri profumi dei succhi vigorosi. Dormiva la brezza sotto la vampa del sole; e ad ogni palpito lieve del suo buon sonno, si muovevano lenti i chiari smeraldi onde i raggi solari frastagliavano capricciosamente i vani strati diseguali del cupo fogliame. In quell'alta pace delle cose, sola continuava ad agitarsi la cascata d'Aiga, rapida, fremebonda, impetuosa nella sua curva rutilante, cantando con assiduo metro all'abisso la sua canzone d'amore. E mentre essa volava piombando con desiderio infinito nel seno dell'amato, Rizio stringeva fra le sue braccia la bella creatura adorata, guardandola negli occhi, divorandola coi baci, e poi guardandola ancora, insaziato, insaziabile. Strana bellezza di quegli occhi! Per entro all'umor cristallino dal colore dell'indaco stemperato, nuotavano pagliole d'oro, simili alle vene ed ai punti del prezioso metallo ond'è sparsa la massa turchina del lapislazzoli. Ma in questa gemma è l'oro imprigionato ed immobile: in quegli occhi divini, come in gemme viventi, indaco ed oro palpitavano balenando; ed ogni palpito era una voce del cuore, ogni baleno un pensiero dell'anima, che si sprigionava di l

«La sera è fredda assai, signorinale disse ella. «Vuol piovere, ed ho creduto che un buon fuoco non dovesse spiacervi. Sedete dunque vicino a meEmilia la ringraziò della sua attenzione, e guardandola in volto, fu colpita dalla sua tristezza. Si gettò sulla sedia, incapace di parlare, e la di lei fisonomia esprimeva tanta disperazione, che Teresa ne comprese il motivo, eppure taceva.

Poi, guardandola in modo terribile: , le disse a voce bassa e concitata, , vi venne perchè voi gli faceste credere che la duchessa lo attendeva. Non è vero! Non è vero, ipocrita!... Smentite, se il potete, i vostri caratteri.... E tratto il biglietto, col quale s'invitava Federico da donna Livia, lo lanciò quasi in volto alla principessa, che lo riconobbe ed impallidì.

Poi, guardandola tra la passione e la rabbia, con voce soffocata, tremante per la collera, per il dolore: Io so tutto, signora, mormorò, tutto mi è noto! Un istante di confusione, di abbattimento, male interpretato da don Francesco, un grido solo, un solo gemito avrebbe perduto la duchessa. Ella lo comprese; misurò la situazione. Ah! le abbisognava un gran coraggio!

Parola Del Giorno

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