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Aggiornato: 18 giugno 2025


Avrei voluto prenderle le mani e baciarle; e baciarle il dolce viso commosso, e dirle che l'adoravo; e dirle che era mio quel libro di versi; e darle del tu. Hugo Wolff, pazzo e affamato, morto di crepacuore e di miseria, ci spingeva l'una verso l'altra, lo so. Ma la canzone finì. Ella si era levata in piedi, ed io non la guardai più. Uscii senza parlare.

A quell'accento, a quell'espressione desolata, io fui sorpreso più che atterrito, tanto il mio cuore era lontano dalla melanconia. Guardai Charru

Mi venne in mente che fosse una sentinella. Guardai intorno, e vidi infatti che a una cinquantina di passi da quella, ve n'era un'altra, e poi una terza: una catena di sentinelle tutt'intorno all'accampamento.

Arrivato in mezzo al ponte, guardai intorno, provai un istantaneo senso di freddo dal capo alle piante e rimasi immobile. Subito dopo mi balenò dinanzi l'immagine di Parigi vista dal Ponte Nuovo, e mi parve straordinariamente piccina. Poi mi appoggiai alle spallette e dissi coll'accento di chi vuol mettere un po' d'ordine nella sua testa: Vediamo.

Lo guardai con vera riconoscenza, chiedendogli il nome. Era Giacomo Ciani, condannato a morte dall'Austria nel 1821.

Mentre stavo guardando una carta di Spagna affissa alla parete, un omaccione col viso color di barbabietola e una pancia che gli cascava sulle ginocchia, mi si avvicinò, e toccandosi il berretto, mi domandò s'ero italiano; risposi di , ed egli soggiunse sorridendo: "Ed io pure; io sono il padrone dell'albergo." "Me ne rallegro, tanto più che vedo che lei ci si fa d'oro." Gli guardai la pancia.

La trovai gentile, perchè donna, la guardai, mi sentii buono e onesto, ma... potrei dimenticarti, o Lidia? No! Ieri il mio tormento fu grande. I pensieri mi bollivano nella testa, si che credevo di impazzire. Leggo oggi Michelet. Poesia! 6 marzo. Perchè non una riga? Perchè mi tormento così? Sono nervoso e aspetto. Come la vita è breve per il mio amore! Oh come aspetto una tua riga!

Udii il fischio del vapore e il pesante rallentare delle carrozze, e vidi schiudersi le porte, e uscirne una frotta di gente d'ogni sorta coll'aria annoiata e stracca.... Guardai quei volti ad uno ad uno; il cuore martellava stranamente, ma non mi aveva ancora detto: "vedilo, è lui...."

La guardai; indovinava ella questi pensieri che mi passavano in mente? mi sorrise, le sorrisi. "Se pure, proseguii fra me medesimo; se pure ella non mi nasconde il suo segreto, e quella riluttanza a pronunziare il nome di lui, anzi che un riguardo alla mia debolezza, non fu frutto della sua." È raro che di due pensieri che giungano allo stesso tempo, il più doloroso non sia più fortunato.

Lo guardai; mi guardò, ma non disse motto; e siccome io m'accostai a lui ed insistetti dello sguardo, egli sciolse le braccia e le lasciò cadere lungo i fianchi.

Parola Del Giorno

dell’esule

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