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Aggiornato: 25 giugno 2025
La vostra fama è grandissima, e pure il vostro merito la supera! disse la principessa al pittore. Egli eccelleva sopra tutto nel dipingere le nudit
Mi dolse della opinione dei Genovesi, aver io fatta poca stima della loro amicizia, che io sempre n'ho avuto grandissima, nè mai ho trascurato veruna di quelle cose per le quali ho udito e letto potersi conservare i vincoli della benevolenza tra gli Stati; nè penso essere alcuno dei vostri vicini che siasi più attentamente studiato di piacere a cotesta repubblica, perchè durasse tra noi la consuetudine dell'antica amicizia.
E sempre più si vede la grandissima informazione e diligenza del d'Esclot. E in vero 27 erano tutti i legni, secondo il diploma del 2 giugno 1283, citato di sopra. La differenza con d'Esclot non sarebbe nel numero totale, ma solo in quello delle galee.
Tutto sta nel modo come si esplica e si cerca di soddisfare; e in quanto a questo, io che conosco quasi tutti i giovani, che stavano alla testa dei Fasci dei lavoratori posso assicurare con serena coscienza, ch'essi sono davvero eccellenti nella grandissima maggioranza. [LA JEUNESSE DOR
Oggi, l'interesse non è scevro di un senso di scetticismo, effetto delle delusioni seguite alle illusioni eccessive. Ma bisogna dire che noi, da schietti meridionali, da latini, siamo trascorsi dall'eccesso delle speranze all'eccesso della sfiducia: e se le Cronache drammatiche riusciranno a mettere le cose in equilibrio, faranno opera degna di grandissima lode.
A poco meno di quarant'anni, in una professione dove la concorrenza è grandissima, egli aveva conseguita la più chiara delle reputazioni, si era fatto un posto eminente non solo fra i suoi compagni, ma perfino fra i maestri, ed era talmente affollato di affari, da vedersi spesso costretto a rifiutarne ed a chiudere l'uscio di casa sua ai troppo numerosi clienti.
Io m'inchino davanti alla grande metropoli del mondo, davanti..... alla grandissima meretrice! Panteon delle maggiori grandezze umane, ed oggi fatta lupanare d'ogni schiuma di ribaldi dell'universo. E tale doveva esser la sorte dell'orbe! Calpestando sotto i suoi piedi d'acciaio le nazioni, e dalle nazioni precipitata all'ultimo grado della scala umana.
Questa certezza che, nella peggiore ipotesi, nessuno sarebbe riuscito a condurlo sul terreno, rimetteva un po' di fiato in corpo al nostro contino, ma non più di quello che era necessario per permettergli di manifestare con parole sconnesse la propria codardia. Il cugino era troppo focoso, lo aveva frainteso... Egli non aveva mai avuto l'idea di offenderlo... Ne aveva anzi una grandissima stima... ben meritata... come per tutta la famiglia Rialdi... Del resto, riconosceva i suoi torti... Avrebbe voluto morire piuttosto che nuocere a Fortunata... Ma adesso che poteva fare?... Gi
Battevano le otto pomeridiane, e Garibaldi dormiva. Nell'uscire dal quartier generale intesi chiamarmi dal maggiore Mosto, appoggiato ad un balcone di faccia. Varcata la soglia d'una grandissima porta, mi trovai nel chiostro d'un monastero mutato in ospedale.
Oh! sclamò il Palavicino scuotendosi. Io vi ringrazio, maestro; e se voi dite di star bene, vorrei poterlo dire io pure. Io sto bene veramente, ma starei pur meglio, lo dico col cuore, se una volta vi potessi vedere in lena, e sapessi appagati tutti i vostri desideri. Vi ringrazio di nuovo; codeste vostre parole mi sono d'una grandissima consolazione.
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