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Aggiornato: 3 luglio 2025


È per mezzo dell'udito infine che l'animo nostro si solleva e può gustare le infinite dolcezze che procura la musica. È l'udito che ha dato origine alla musica; a misura che questo senso è più delicato tanto più è atto ad afferrare le leggiere gradazioni delle melodie vocali ed istrumentali.

Appena ombre, appena gradazioni d'una fuggevolezza così rapida che ad uomo chiuso all'investigazione, sarebbero andate perdute.

Anche Ariberti, come il classico Vigna, si sentiva a rispondergli che c'erano in italiano almeno dieci vocaboli per esprimere tutte le gradazioni d'un sentimento, anzi meglio, i vari sentimenti che i francesi sono costretti ad esprimere con quel vocabolo solo; la qual cosa, a dir vero, non fa testimonianza di molta ricchezza nel tesoro filologico dei nostri vicini d'oltralpe.

Vi erano degli alberi dorati come le treccie di una Margherita ideale; altri ancora che ricordavano i bagliori di una fiamma morente; ed alcuni strisciati in rosa, con gradazioni tenere di carne, di corallo pallido, sfumati, diafani, con una morbidezza di velo e d'ali d'angelo cadute.

Stendeva la sera un manto d'ametista, che aveva pei meandri del bosco le infinite gradazioni del rosso, del pavoniccio, del gridellino; s'alzava il vento con un mormorio che aleggiava di fronda in fronda.

Per lui ella aveva ripreso amicizia con certe famiglie presso le quali era certa d'incontrarlo; ed egli per lei non mancava a una festa, sebbene di solito per lo passato se ne astenesse, perchè non ballava e non poteva divertirsi; piccole gradazioni, che allo sguardo penetrante d'Ariberto non andavano perdute.

Non furonvi se non gradazioni di pentimento nel mio animo, quel giorno; dal pentimento assoluto di non aver sùbito corrisposto a Laura, al pentimento meschino delle confidenze monche. Per certo, Ettore non aveva nulla capito.

, c'era, la legge; c'erano anzi mille leggi, tutte derivate da quell'una, primitiva, ond'erano state mosse ad un cenno del creatore le forze cieche della natura. Anche quell'arco di sette colori vagamente disegnato a tenui gradazioni nell'aria, incurvato leggermente sul baratro, nello strato vaporoso dove migliaia e migliaia di gocce diffuse in sottilissima polvere d'acqua si offrivano in mobile superficie di prisma ai raggi del sole, anche quell'arco pareva una rappresentazione, lievissima, a mala pena sensibile, ma pur vera, innegabile, della eternit

A tali meste e solenni parole, la gioja che irradiava il volto di Damiano, disparve: le due donne, l'abate, e con essi Costanzo, s'erano discostati un poco e non osavano più aprir bocca, compresi da rispetto; cosicchè i due artisti rimasero soli in faccia al quadro. Allora lo sconosciuto, avvicinatosi lentamente alla tela, con voce pacata e sommessa, disse, e fece toccar al giovine ad uno ad uno i difetti che l'acuto suo sguardo vi aveva distinto: non erano molti, degni i più di scusa, e facili a venir tolti via; tali anzi che rivelavano una mente viva e ardita, la quale non aveva cercato ajuto che a medesima. Prontamente Damiano conobbe, a parte a parte, quelle mende che dapprima non aveva saputo trovar fuori; ed era appunto ciò che il faceva così malcontento dell'opera sua. Dopo questo, si fece lo sconosciuto a lodare la semplice invenzione, la forza del disegno, una certa naturale purezza di forme, un'armonia di colori, una buona temperanza di tinte e di gradazioni di luce; sopra tutto la verit

Quando si dica che questo quadro fa dare in uno scoppio di risa, se ne dice tutto quello che è utilmente dicibile. Questo Steen è, dopo il Rembrandt, il più originale pittore di figure della scuola olandese; è uno di quei pochissimi artisti che, una volta conosciuti, siano o non siano consentanei alla nostra indole, si ammirino come grandi o si ritengano degni soltanto dei secondi onori, non importa: rimangono impressi, fitti, immobili nella nostra mente per tutta la vita. Dopo aver visto i suoi quadri, non è più possibile vedere un ubriaco, un buffone, uno sciancato, un mostriciattolo, una faccia deforme, una smorfia ridicola, un atteggiamento grottesco, senza ricordarsi di qualcuna delle sue figure. Tutte le gradazioni, tutte le goffaggini dell'ubriachezza, tutto quello che v'è di grossolano e di sguaiato nell'orgia, la frenesia dei piaceri più bassi, il cinismo del vizio più volgare, le buffonate della canaglia più sfrenata, tutte le più bestiali emozioni, tutti gli aspetti più ignobili della vita della bettola e del trivio, ei li ha ritratti colla brutalit

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