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Aggiornato: 17 giugno 2025
Quando fuor giunti, assai con l'occhio bieco mi rimiraron sanza far parola; poi si volsero in se', e dicean seco: <<Costui par vivo a l'atto de la gola; e s'e' son morti, per qual privilegio vanno scoperti de la grave stola?>>. Poi disser me: <<O Tosco, ch'al collegio de l'ipocriti tristi se' venuto, dir chi tu se' non avere in dispregio>>.
E se gli chiudi la bocca, perchè non sputi, la saliva amara gli si accumula in bocca e gli fa groppo alla gola e allora, poveri noi, invece di uno sputo, avremo una mitraglia di tutti gli escrementi morali, che secerne un fegato itterico, un cervello malazzato. Dio e la provvidenza e la fortuna ti liberino dal marito brontolone!
Il petto oppresso da una inesprimibile angoscia, la gola serrata da non poter parlare, Matilde strinse forte il braccio di lui, e, scuotendo il capo, fiammeggiando dagli occhî, non potè pronunziare che un monosillabo: No! no! Emilio liberò violentemente il suo braccio.
Ciávola, quasi disteso sotto la panca, agitando di tratto in tratto le lunghe gambe corritrici, farneticava di cacce clandestine nelle bandite del marchese di Pescara, poichè il sapor selvatico della lepre gli risaliva su per la gola e il vento recava l’odor resinoso dei pini dalla boscaglia marittima.
Un lumicino di ferro d'un becco, appeso ad un candeliere di legno ricurvo, rischiarava con torbidi getti di luce la lurida e negra stanza della capanna, appestata dall'odore di antica fuliggine che l'ampia gola del camino esalava. Non valsero le nostre parole e la cura d'ingentilire la voce a rassicurare una donna ed una ragazza, rannicchiate sovra un giaciglio di paglia fradicia, le quali il singulto quasi soffocava, perchè invitammo il marito e padre di guidarci per miglior via. Non le vinse la piet
Ma Bortolino non ebbe tempo di salvarsi dietro la tavola, nell'altra camera, in una parte qualunque; non tentò nè meno di reagire: una mano di ferro lo avvinghiò per la gola e sentì cinque dita che lo soffocavano.
I servi uscirono coi lumi, i cani da guardia latrarono a piena gola scuotendo furiosamente la catena, la contessa Chiaretta che giocava a tresette dimenticò di accusare la napoletana di spade, S. E. Zaccaria si fermò nel bel mezzo d'una spropositata dissertazione agricola col fattore, gli ospiti tramortirono, e Fortunata, pallidissima, si trascinò fino alla portiera a vetri che dava sul giardino; poi, mancandole le gambe, dovette appoggiarsi a uno degli stipiti per non cadere.
Sandrino, a sentir l'organista, aveva un tesoro in gola, e, a giudizio della signora Veronica, aveva pure molto talento drammatico; grazie tante! Ma, fosse diventato anche un Kean o un Tiberini, tant'è, il duca d'Eleda non gli avrebbe mai concessa sua figlia. La letteratura?
quando si leva, che ’ntorno si mira tutto smarrito de la grande angoscia ch’elli ha sofferta, e guardando sospira: tal era ’l peccator levato poscia. Oh potenza di Dio, quant’ è severa, che cotai colpi per vendetta croscia! Lo duca il domandò poi chi ello era; per ch’ei rispuose: «Io piovvi di Toscana, poco tempo è, in questa gola fiera.
O rammenta piuttosto le furie paterne, e il lampo del ferro che gli squarciò la gola, o le patite torture? Udiamo; ella parla. Ma perchè mi sei così nemico, Dio? Che cosa ti ho fatto?
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