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Aggiornato: 4 maggio 2025


L'incontro, adunque, fu freddo e cerimonioso che nulla più. Gino, d'altra parte, era come smemorato; non vedeva, non intendeva niente di ciò che gli stava dintorno, o che gli toccava di fare. Desiderava la presenza di Giuseppe, il nostro povero Gino; ma Giuseppe non c'era, ed egli doveva starsene con l'anima in soprassalto fino a Modena, che era come dire fino al giorno seguente. E peggio ancora quella fermata a Sassuolo, che non il viaggio di Fiumalbo fin l

Cottonaro, medico del Vicerè Colonna, dal quale venne eletto Abate di S. Giacomo di Altopasso in Naro , e D. Giuseppe Salerno: preti D. Raffaele Stancampiano e D. Giuseppe Serra, entrambi fisici maggiori degli spedali; prete quell’Ignazio Salemi che scrisse della Educazione medica³⁷¹. ³⁷¹ D. Ignazio Salemi, Educazione medica, t. I. Palermo, 1812.

C'era forse in fondo al cuore, anche quell'altra ragione del benefizio; non della Canonica e dell'orto perchè, ormai, quel regno lo avevano riacquistato: avevano combinato con don Giuseppe una specie di affittanza ed erano tornate loro ad essere le padrone....

E va bene, facciamo questo sacrificio alla Dea ignota. Giuseppe, dammi i giornali, attenderò leggendo. Una bruna ed alta! giusto, Stefania ha i capelli biondo-ardenti; sar

«Aprile 1853. Qui finiscono le note autobiografiche di Giuseppe Mazzini, comprese nei primi otto volumi delle Opere, e che riunite insieme in questo libro ci danno a grandi tratti una storia delle eroiche lotte, dei dolori ineffabili che ebbe a sostenere il grande Apostolo d'Unit

Giuseppe crede che fosse Artaserse Longimano, altri, e sono i più, credono riscontrare molte somiglianze fra il carattere di Assuero e quello di Xerse celebre per l’infelice esito della sua spedizione nella Grecia, altri ritengono che fosse un re dei Medii, ed altri ancora, fra cui il celebre I. S. Reggio, ritengono che fosse Dario Istaspe.

No... non si fidi! Essa si riadagiò, si distese nel letto, mollemente. il Kloss, nessuno? Nessuno! Nessuno! Soltanto l'orefice? , soltanto il Gatti. Non si dimentichi il nome! Gatti.... Giuseppe Gatti. E poi deve presentarsi con un mio biglietto.

Giuseppe dall'alto dell'imperiale sacramentava anch'esso contro la cattiva selciatura delle vie ma io penso che non fosse così rabbioso come voleva parere. Però forse non aveva torto, poichè come si fu usciti fuori di citt

La materia fu composta in due tomi e lasciò di ricordo buono nel clero, ma non efficace tanto da determinare alcuno ad imitarlo e seguirlo. E se vent’anni dopo, nel 1793, il parroco Giuseppe Logoteta da Siracusa volle farlo rivivere, se lo vide morir subito fra le mani, al primo tomo, senza gloria e senza pianto.

Quando si trovava a Ginevra gli giunse un giorno questo avviso di Giuseppe Corso, libraio romano provveditore della casa Panfili:

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