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Aggiornato: 9 giugno 2025
⁴⁵ Vedi Penes Acta, nell’Archivio Comunale, an. 1799: Memoriale dei dilettanti e giocatori del gioco del Pallone di questa citt
Ebbene, stavo dicendoti di Grimeaux, che è qui al Casino da sedici anni e che mi ha detto: «L'errore che tutti i giocatori fanno, è di raddoppiare in perdita». Quando tu perdi... Aldo gesticolava colle lunghe mani, allargando i gomiti e rialzando le spalle. Nancy lo osservava fredda e ostile. Pare un ostricaro di Santa Lucia, disse fra sè. Come mai ho potuto delirare per la sua bellezza?
Pare vi sia stata una vera fioritura di giocatori, ma pare altresì che non tutti fossero i robusti dei quali parla il Villabianca; perchè, proprio in quell’anno, D. Francesco Carì componeva il seguente pepato sonetto:
A destra, caffè buffet, con tenda e tavolini di fuori. Sopra venti persone, in media due pigliano il caffè caldo; e gli altri.... pigliano il fresco. Una donnina dall'abito vistoso e dallo sguardo equivoco, mangia tutta sola a un tavolino separato, servita da quattro camerieri, che le dicono delle freddure prese a prestito dalle conversazioni dei giocatori di biliardo.
Veduti i giocatori dell’altre nazioni In paragone, questi, mi sembran cordoni⁴⁴. ⁴⁴ G. Lanza e Branciforti, Diario cit. E fa la rassegna minuta, particolareggiata di essi, che sono appunto quelli dianzi ricordati.
Costui non meritava nessun riguardo³²⁶. ³²⁶ Anche oggi tra i giocatori di carte usa dire per ischerzo: jicc
Se la via del Fiore e del Cigno presenta delle locande sì poco decenti, che dirò poi di quelle di Lower Keate Street frequentate dai più abili, dai più pericolosi ladri, thieves of the most expert class, come li qualifica l'ispettore Price che li conosce e bene? In questo luogo abitano quei pick-pockets dalla riputazione europea, che mettono a contribuzione Londra e la Gran Brettagna, preparando i loro colpi molto prima di eseguirli, al pari di veri giocatori di scacchi, malandrini costituiti in societ
Passarono da tavola a tavola guardando i giocatori, interrogando i visi estranei. Aldo non c'era. Entrarono nella sala del «trente et quarante», crepuscolare e silenziosa; poi passarono nel buffet. Finalmente tornarono fuori nell'atrio. Nancy alzò verso il suo compagno gli occhi chiari in cui fluttuavano le lagrime. Non so cosa pensare! Dove può essere andato? Mio Dio, credete... credete?...
Ma scusi, non son mica i personaggi che tartagliano.... sono io. Ma allora, caro mio, non vale più niente! Gioco e iettatura. Tra le classi sociali che credono fermamente nella iettatura, dopo gli artisti di canto, vien certamente quella dei giocatori.
Ca í mme ne vulevo i'... E io nun ve ne vulevo fa i'... Dalla bottega di Marco esce l'uomo che si è raso. S'allontana, dopo aver dato un'occhiata ai giocatori. Marco esce poco dopo sulla soglia della sua bottega, si addossa allo stipite e si mette a osservare il giuoco. Vuie nun site 'e Napule? Nonzignore... so' 'e Capua. Vicino Santamaria? 'A sapite? Sì.
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