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Aggiornato: 18 giugno 2025


Ma il sire, a tal conspetto, non osò porre la sua man regale su l'anello fatale; poichè, da quando l'erbe a Vigorina furon fiorito letto, il giglio erasi aperto a la divina luce, non più da 'l calice constretto; e Astíoco, in tòr la pietra alabandina, infranto avrebbe il giglio verginale che a 'l sol ridea, dolce palpitando. Questo narrò la mia favolatrice.

E' non son miga chiachiare! La vorrebbe far da vero. GIGLIO. Pos dimmi, de grazia. De quien es innamorada? que non es possibile, que es aun troppa gioven. PASQUELLA. Cosí non fusse o almen si fusse messa con un par suo! GIGLIO. Dimme, por tu vida: quien es? PASQUELLA. E' non si vuol dire. Vedi: fa' che tu non ne parli. Non cognosci quel ragazzo di Flamminio de' Carandini?

Ma conveniesi a quella pietra scema che guarda 'l ponte, che Fiorenza fesse vittima ne la sua pace postrema. Con queste genti, e con altre con esse, vid'io Fiorenza in si` fatto riposo, che non avea cagione onde piangesse: con queste genti vid'io glorioso e giusto il popol suo, tanto che 'l giglio non era ad asta mai posto a ritroso, ne' per division fatto vermiglio>>. Paradiso: Canto XVII

10 Merlin gli fe' veder che quasi tutti gli altri che poi di Francia scettro avranno, o di ferro gli eserciti distrutti, o di fame o di peste si vedranno; e che brevi allegrezze e lunghi lutti, poco guadagno ed infinito danno riporteran d'Italia; che non lice che 'l Giglio in quel terreno abbia radice.

Aimè! la traditrice ed importuna ripose in man di donna il summo onore di Piero e tiene l'imperial furore sol contra il giglio e non contra la Luna. Che se 'l papa non fusse una Papessa che per un piè Marcin sospeso tiene, la Luna in griffo a l'aquila vedrei. Ma questi papi o imperatori miei fan , che mia Papessa far si viene la Luna, e vo' appiccarmi da me stessa.

Aveva lasciato l'antico palazzo di Genova, strappandosi d'un colpo a' rumori, alle distrazioni ed a' piaceri cittadineschi; e s'era venuta a rifugiar in quell'angolo abbandonato e selvaggio, a respirarvi, come entro la cerchia d'un chiostro, la solitudine ed il silenzio: posando sulle nostre teste infantili il delicato giglio della sua mano protettrice e amorosa.

No, non fia ver, che senz'amore al mondo Volga tua vita abbandonata e sola, Qual pèrsa gemma ai neri flutti in fondo, Qual bianco giglio in solitaria aiuola: Quant'alto è il cielo, e quanto il mar profondo, La forte ala d'amor penetra e vola, tu vorrai, leggiadra e debil tanto, Chiuderle il petto, e dar la vita al pianto.

Ma conveniesi a quella pietra scema che guarda ’l ponte, che Fiorenza fesse vittima ne la sua pace postrema. Con queste genti, e con altre con esse, vid’ io Fiorenza in fatto riposo, che non avea cagione onde piangesse. Con queste genti vid’io glorïoso e giusto il popol suo, tanto che ’l giglio non era ad asta mai posto a ritroso, per divisïon fatto vermiglio». Paradiso · Canto XVII

PASQUELLA. Mostra. Oh! Tu volevi fare acconciare il fiocco. Perché non l'hai fatto? GIGLIO. Io le farò acconciar otra volta: y, per dezir la verdade, io non me ne so accordado. PASQUELLA. Oh! È segno che tu facevi un gran conto di me, feminaccio che tu sei! Mi vien voglia... GIGLIO. Non vi corruzate, madonna, con vostro figliuolo; que ben sapite que non tengo otra amiga que vos.

Lasciò subito di guardare le piante e si avanzò verso l'invetriata della stufa, per veder meglio la gloriosa apparizione, che incedeva snella e leggiera tra le aiuole deserte di fiori. Era essa il fiore del giardino, il giglio delle convalli, e la sua bellezza verginale si accordava maravigliosamente con quella dell'agreste natura.

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