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Aggiornato: 19 giugno 2025
Andavano loro innanzi frotte di ragazzacci, che messi in ruzzo dai rulli de' tamburi, dagli squilli delle trombe, dalle note acute dei pifferi, si davano con smania a far di quelle capriole, conosciute nel loro gergo col nome di cameruzzoli.
Esso vide stanotte Anna Malpenga, chiamata in basso gergo la Cerbiatta, stringersi al muro, sospettosa e piatta, come attendendo in ansia un che non venga. L’uomo uscir dalle tenebre, in berretto a visïera sul volto a triangolo, vide; e gettarle, ambiguo, un pacco, e all’angolo sparire. Ella tornò, le braccia al petto.
Or bene, quel poemetto in gergo valdostano aveva tutta la finezza arguta di simili tele, più uno studio di verit
Esponeva dunque le cose con tale avviluppo, con gergo sì dottrinale, con tanti misteri, che Luchino nè sapeva trovarvi accarezzate le sue speranze, nè volea vederle sventate, talchè ne rimaneva scontento e indispettito. Più s'indispettì all'annunzio di Grillincervello.
Si trattava, per il pubblico, di metter mano alla borsa e facevano più colpo il gergo barbaro e lo scetticismo del banchiere, che dava l'allarme, di tutti i pistolotti e le evocazioni nazionali.... per cavargli quattrini. Italia! Italia! gemeva dolorosamente Cantasirena. Poi pensava al modo di difendersi e concludeva: Bisogna neutralizzare il Kloss!
Il mio gergo ed il suo fiorito linguaggio non si potevano intendere senza una certa difficolt
Indi non mi è parso per questo sol barlume allontanarmi dalle altre memorie tutte. Forse Neocastro mal espresse l'uficio de' capitani delle province; forse Surita mal comprese quel gergo latino, che se è oscuro in prosa, peggio dovea invilupparsi in poesia. Chi ami più minuti ragguagli di questo perduto poema o racconto, vegga il di Gregorio, Bibl. aragon., tom. I, pag. 11 e 12.
Seppi poi che a Barcellona v'è un gran numero di camerieri d'albergo, di fattorini da caffè, di cuochi, di servitori d'ogni genere, piemontesi, la maggior parte della provincia di Novara, che andarono in Spagna da ragazzi, e che parlano codesto gergo orribile, misto di francese, d'italiano, di castigliano, di catalano, di piemontese, non con gli Spagnuoli, s'intende, perchè lo spagnuolo lo hanno imparato tutti; ma coi viaggiatori italiani, così, per vezzo, per far vedere che non hanno dimenticato la lingua patria.
E perciò si fa dire dalla Musa: Fra pergamene logore, astruse Che andresti, misero vate, cercando? Astrusi ritmi, strofe confuse, Gergo dai vivi fuggito in bando? Odon gli stitici metri di notte L'ombre: te i cuori ch'odano io vo': O scegli il plauso di scimmie dotte, O scegli i baci ch'io sola do. Ma forse quand'egli rimpiange, con insolita bellezza di forma,
Col cappello sulle ventitré e la mazza ficcata in una tasca dei soprabito, approvava e ammirava col gergo di chi se ne intende Gladiator e la Fanny. Se Dio vuole, è finito! Il signor Daniele respirava e si allungava più comodamente nella poltroncina; ma tutto ad un tratto, ricomincia la Stella confidente ed eccola... eccola daccapo!
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