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Aggiornato: 4 luglio 2025
Ma il padre Martelli, che sapeva di tutto quel negozio, era morto poco dopo la cacciata del sodalizio da Genova, non avendo tempo a dir altro se non che il danaro lo aveva il Vitali. E il Vitali negava. Che cosa fare?
Povera Genova! diceva egli. Povera citt
Un giorno, dopo cinque anni, l'Elena gli scrisse una lettera disperata. Suo marito era morto di febbre gialla sul bastimento che li riconduceva in Italia. Era sbarcata a Genova con un bambino. Non aveva coraggio di vivere fra la gente; il movimento della citt
Io ho parlato colla marchesa Bianca due volte appena, in tutto quel tempo ch'ella stette a Genova, ma tuttedue le volte in carnevale, colla maschera sul volto. L'incantesimo di quella sua meravigliosa bellezza o di quel candore vergineo fu tale, che la paura soverchiò la fidanza, e cansai sempre le occasioni di esserle presentato. Dell'anima mia nel mondo di l
Si chiariva da queste lettere che Paris aveva lasciato Genova alcuni mesi prima di lei. L'aria della terra natale non era abbastanza respirabile per un uomo segnato, com'egli, sui libri del palazzo Ducale. Troppo spesso egli era stato chiamato ad audiendum verbum dall'eccellentissimo governatore, e soltanto i suoi titoli, le sue attinenze, lo avevano fino allora scampato da molestie più gravi. Per farla finita co' sospetti continui dell'autorit
Ma da che parte si deve incominciare? Venturi non immemor ævi Sibi et Urbi è scritto sui potenti fastigi: Lodovico XII diceva ai patrizi di San Giorgio: «Voi siete meglio alloggiati di me:» e lo dicevano Carlo V e Filippo II. Genova è la citt
Il Forestiero Idrontino che fece gli argomenti all'Amedeida minore, è Andrea Peschiulli, natìo di Corgliano in terra d'Otranto, e perciò detto latinamente Idrontino; e stampandosi quegli argomenti in Genova, tanto lontana dalla sua patria, con ragione poteva darglisi il titolo di Forestiero.
Oltre Camogli si dilungava in alto mare il promontorio di Portofino, vasto scenario azzurro che da Genova fin l
Lo scultore Taliedo era pienamente giustificato davanti ai suoi occhi se lasciava il lago e correva a Genova in un treno diretto.
"E andando da Chiavari a Lavagna, occorre in poca distanza il fiume nominato dagli antichi Entella, e dai moderni Lavagna; il quale ha la sua origine nel monte Appennino, di qua dalla terra di Torriglia in le confine di Bargagli e di Roccatagliata: e muoiono in questo fiume, Graveglia, Ollo e Sturla, torrenti che alcuna volta vengono con furia". Grazie, monsignor Giustiniani, vescovo di Nebbio e annalista di Genova; grazie infinite, e basta così.
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