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Ah, del sentimento! No, non so farne, lo sai. Ho avuto una giovinezza troppo triste nella sua apparente gaiezza; ho avuto esempi troppo dolorosi dinanzi agli occhi, e spettacoli troppo incresciosi, che mi hanno inaridita; ogni sentimentalismo fu ucciso in me da bambina; fanciulla, ero gi

Tendo le braccia al sole e a la gaiezza: M’entra ne l’imo cor la nostalgia D’un volto amato, d’una mano pia Che mi sfiori con trepida carezza: D’un profumo svanente di vïole, D’un nido ove s’effonda alta quïete: La nostalgia di voi, casette liete, Casette bianche sfavillanti al sole.

Ogni giorno essa diventava più elegante, più flessuosa nel suo povero abitino, le sue industri manine parevano affinate dall'amore e il tic-tac degli stivaletti nuovi faceva risonare nel vecchio fondaco buio una nota insolita di gioventù e di gaiezza femminile.

La signora Merelli, che nemmeno lei aveva mai visto la coppia singolare, propose a Marta di andare assieme a fare una questua per gli asili infantili. Si posero subito d'accordo, e sui primi di giugno, durante un caldo pomeriggio che metteva nell'aria una gaiezza festosa, bussarono alla porta dei signori Gavazzini.

Per una crudele ventura, quello sboccio di desolanti sensazioni combinò col folleggiar del carnevale, che un gruppo di volonterosi aveva tentato richiamare alla gaiezza antica; e in tutta la mia vita non trovo memoria d'allegria più funebre, di spigliatezza più voluta, d'ipocrisia più sconfortevole che quelle dominanti allora per le vie e le piazze di Milano.

Era ben carina anche lei, la signorina Luise. La sua snella personcina aveva una grazia deliziosa di movenze pronte in cui l'ultima gaiezza infantile si mesceva alle prime mollezze, al riserbo della maturit

E ciò che dissi per le giovinette, fra le quali però questo vizio si osserva maggiormente, lo dico a voi giovani che foste d'animo basso per abbadonarvi ai pieceri solitari. Non vedete i mali che ne provengono, non vedete come voi perdete in gaiezza, in salute, in intelligenza?

Parola d'onore, Morella sclamò il duca di Balbek alla fine si pranza da te come alla tavola del re. Il tuo champagne piagnucola. I tuoi intingoli sentono la predica della quaresima. I tuoi vini sono accimorrati. Facci dunque versare un fiaschetto di vieux gaiezza. Voi ne avete pieno il nappo rispose Morella. Voi non la scorgete dunque che quando la si spande sulla nappa?

Da circa vent'anni io non aveva più veduto il maestro Verdi. Nel 1846, o nel 1847, mi era trovato con lui, in Milano, ad un desinare di amici, e i tratti di quel volto pensoso e severo si erano impressi a caratteri indelebili nella mia giovine fantasia. A quella mensa, fra molti giornalisti, letterati, artisti e buontemponi di ogni specie, sedeva anche il cav. Andrea Maffei, l'elegante traduttore di Schiller, di Moore e di Goëthe, il virgiliano poeta i cui versi sono una musica. In mezzo alla gaiezza chiassosa di noi tutti, il poeta ed il maestro serbavano una taciturnit

Ah! e perchè dunque, fanciulla? domanda Gregorio. Perchè? risponde Guaidalmira, perchè? Essa detta la medesima sorte a me povera monelluccia di strada ed a voi sovrano pontefice, terrore dell'universo. La stolta! Quale disinganno!! Vero? sclama Gregorio accennando il volto a gaiezza.