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Vedete, messere; diceva egli, dopo avere esposto il suo concetto al vecchio gentiluomo; sono ormai presso a finire. Quel vano che scorgete nel centro è il posto di Lucifero. Ho incominciato con San Michele; finirò col suo grande inimico. È il più difficile, e l'ho lasciato per l'ultimo. Ci penserò stanotte, e domani, senz'altro, mi sbrigherò anche di lui. Che? esclamò messer Cardano.

Adagio, signori! La massima è vera, ma non riesce sempre sicura nella pratica. Molte volte, anzi il più delle volte, questa padronanza non è intiera, epperò non torna efficace. Perchè? Ve lo dirò io. Perchè di questo tale non conoscete interamente il segreto. Vi pare di averlo colto, e non ne scorgete che un lato. Il segreto, o signori, è come un poliedro, figura geometrica, che offre molti lati allo sguardo, e ogni riguardante ne vede uno, o due, o tre, ma non tutti veramente se non andandogli in giro; la qual cosa non tutti possono, o non credono utile di fare. Ora questa utilit

Non è forse vero quanto vi ho detto? Vi scorgete l'ombra di una biasimevole leccornia? Del resto, signori miei, leccardi non possono essere tutti, perchè per aguzzare il senso del gusto occorre uno studio speciale che io feci con cura amorosa.

La debil pianta, mia da non dura, e se prende crescendo alcun vigore, nutrita è dal fecondo vostro umore, che tal frutto non vien d'altra coltura. Ma se di quella vostra le semente sempre mi trovo al petto, più spero sentir d'essa giammai cosa più degna, scorgete adunque col giudicio interno che tutte l'altre voghe in me son spente, e vive quel ch'amor di voi m'insegna. Mopso, solo.

Malgigi anch'esso del serio si spoglia, e ride per far lor conversazione; poi disse: -Voi scorgete ciò ch'io voglia; se non credete a cabale, mi date un ducato in prestanza e ve n'andate. Ognun de' cavalier mezzo ducato gettò del mago sopra al tavolino; poi lo lasciâro, e Orlando smemorato giva dicendo: Oh secolo meschino!

Al ragionar furente di Marfisa, bizzarro ed empio e scandaloso e forte, disse all'altre sorelle in questa guisa e alla badessa, c'ha le luci torte: Suore, scorgete mai ch'ella è divisa dal pensar dritto? usciamo delle porte, e lasciatela in pace, ché i rimbrotti fan mal peggiore ne' cervei corrotti.

La mano intera aggiunge al moncherino, e tenendo all'altar le luci fisse, ch'Illarion parea, non Angelino, sospirando e piangendo cosí disse: Dio, nel mio sen col vostro occhio divino tutto scorgete, e se per boria o risse concorro a quest'incarco, o s'è infinita necessitá di questa vostra vita.

Parola d'onore, Morella sclamò il duca di Balbek alla fine si pranza da te come alla tavola del re. Il tuo champagne piagnucola. I tuoi intingoli sentono la predica della quaresima. I tuoi vini sono accimorrati. Facci dunque versare un fiaschetto di vieux gaiezza. Voi ne avete pieno il nappo rispose Morella. Voi non la scorgete dunque che quando la si spande sulla nappa?