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Aggiornato: 13 giugno 2025
Udimmo un rombo, uno scoppio, uno schianto e dal posto ov'era l'albero si levò un fumo nero e lento, che rimase lì quasi immoto. L'ombra riprese, sottovoce: Signor tenente...
Non so cosa disse, ma qualcosa tuttavia che fece di colpo volgere i tre maschiacci, figli dell’Alcalde. Osservarono Madlen con insolenza ed anzi le risero in faccia come tre veri babbei. Madlen, impassibile, mandò fuori una larga boccata di fumo, poi disse, con voce molto calma.
Passa l’Iddia terribile, L’Iddia vermiglia de le barricate, Che, inerme ed indomabile, Per vie ruggenti e piazze disselciate, Al lampo degli incendii, Ebbra di sangue e polve e fumo e schianti, D’un avvilito popolo Fece ad un tratto un popol di giganti; E il quinto giorno un magico Grido innalzò di gioia e di vittoria:
Intanto permettete ch'io vi stringa la mano, riprese l'altro; mi chiamo sir Giorgio Anderssen. Posso offrirvi un'avana? Grazie, no; il fumo mi fa male. Allora l'americano, gettando lo zigaro che teneva fra le labbra, tornò a dimandare: Posso proporvi una partita al bigliardo? Non conosco quel giuoco; vi ringrazio, signore. Posso proporvi una partita agli scacchi?
Ora, nello spazioso cortile tutto inondato dal chiaro lume della luna, le guardie, stanche, s'avviavano al largo sedile di marmo su cui, presso alla scala scoperta e marmorea, un gigantesco eucaliptus spandeva un'ombra nerastra. Sedettero. Il brigadiere accese un sigaro e lanciò alla fresca e pura aria notturna una copiosa boccata di fumo. Risuonò, ancora, più cupo, un urlo della rossa.
Poi tolse fuori dalla tasca del lungo pastrano turchino una pipa corta e la borsa del tabacco, empì il camminello, e accostato il brano di una bisunta dama di cuori al lumicino ch'era in un canto della buja bottega, accese la pipa. Assaporando le prime boccate di fumo, si calcò il cappello sugli occhi, e se n'andò in compagnia del suo degno amico. Capitolo Terzo
Accesero le pipe, appoggiarono i gomiti sul deschetto, le guance nelle palme, e restarono a guardarsi, cacciando gran boccate di fumo.
Non per voi, Madlen; ma invece perchè sono triste, perchè sento che il tempo se ne va, perchè mi sembra di non avere camminato abbastanza, d’essere, nella mia gioventù, quasi decrepito, e penso che nulla di durevole ho finora costrutto nella mia vagante vita, leggera e provvisoria come una striscia di fumo. Ho sciupato: questo sì; la mia vita e quella di altre creature: questo sì.
7 Ma quando va più inanzi, più s'ingrossa il fumo e la caligine, e gli pare ch'andare inanzi più troppo non possa; che sar
Povera gente! Perciò sono sconfitti, e la loro baldanza va in fumo. Ma come mai, disse il Collini, come mai il Montalto e il Mattei avevano da trovarsi col
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