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Aggiornato: 23 giugno 2025
Ma, perché la volontá è morta, con lagrimoso e dolce desiderio comincia a gustare il fructo della lagrima della dolce pazienzia. O fructo di grande soavitá, quanto se' dolce a chi ti gusta, e piacevole a me, che stando ne l'amaritudine gusta la dolcezza!
La lagrima, partita che l'anima è dal corpo, rimane di fuore; ma l'affecto della caritá ha tracto a sé el fructo della lagrima e consumatala, sí come l'acqua nella fornace: non è che l'acqua sia fuore della fornace, ma el calore del fuoco l'ha consumata e tracta in sé.
E però si può chiamare infinita questa operazione; non che infinita sia la pena, né l'actuale del corpo né la pena del desiderio che Io avevo di compire la vostra redempzione, però che ella terminò e finí in croce quando l'anima si partí dal corpo. Ma el fructo, che escí della pena e desiderio della vostra salute, è infinito: e però el ricevete infinitamente.
Io gli poto, acciò che faccino molto fructo, e il fructo loro sia provato e non insalvatichisca. Sí come il tralcio che sta nella vite, che il lavoratore il pota perché facci migliore vino e piú; e quello che non fa fructo taglia e mecte nel fuoco.
Questa riceve uno fructo di quiete di mente, una unione, facta per sentimento, nella natura mia dolce divina, dove gusta el lacte.
Sí come rapresenta lo specchio la faccia dell'uomo, cosí nel corpo si rapresenta el fructo delle fadighe, per lo modo che decto t'ho. Vedendo e' tenebrosi tanta dignitá della quale essi sono privati, lo' cresce la pena e la confusione, perché ne' corpi loro apparisce il segno delle iniquitá, le quali commissero, con pena e crociato tormento.
Per questo modo vagliono, e non per altro; e cosí le pene satisfanno a la colpa col dolce e unitivo amore acquistato nel cognoscimento dolce della mia bontá, e amaritudine e contrizione di cuore, cognoscendo se medesimo e le proprie colpe sue. El quale cognoscimento genera odio e dispiacimento del peccato e della propria sensualitá. Unde egli si reputa degno delle pene e indegno del fructo.
Lo Spirito sancto gli serve, cioè l'affecto della mia caritá, la quale caritá lo' ministra e' doni e le grazie. Questo dolce servidore porta e arreca: arreca a me i penosi e dolci ed amorosi desidèri, e porta a loro el fructo della divina caritá delle loro fadighe ne l'anime loro, gustando e notricandosi della dolcezza della mia caritá.
E cosí vi pascerete a la mensa del sancto desiderio; el quale desiderio non è mai scandalizzato né in sé né nel proximo suo, ma d'ogni cosa gode e trae fructo di tanti diversi e variati modi che Io do ne l'anima.
Godene in sé, perché ella è uno segno dimostrativo che dimostra me essere per grazia ne l'anima. Del fructo de le quarte e unitive lagrime. Decto t'ho del fructo delle terze lagrime. Séguita el quarto e ultimo stato della lagrima unitiva, lo quale non è separato dal terzo, come decto è, ma uniti insieme, sí come la caritá mia con quella del proximo l'una condisce l'altra.
Parola Del Giorno
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