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Aggiornato: 7 maggio 2025
Disse, e acceso negli occhi e in atto strano Chiuse le aperte braccia, e i labbri pòrse; E un'armonia suonò per l'aër vano, Ch'armonia parve, e baci erano forse. Sorto era il sole intanto, e dal sovrano Balzo a schiarar quelle due fronti accórse; E negli occhi de l'un, qual fior nel lago, Specchiar l'altra mirò la propria immago.
La principessa, anch'essa giovanissima, e di una bellezza portentosa, l'aveva accolta come una sorella non vista da molto tempo. Varii gentiluomini avevano fatto gruppo intorno alla celebre artista, staccandosi uno a uno dalle signore con cui avevano sino allora parlato. Molte fronti si imbrunivano, molte labbra femminili erano sfiorate da sorrisi di geloso disprezzo.
Tutte le fronti si scopersero e si chinarono, molti ginocchi si piegarono. Si videro mani fare il segno della croce, si udirono i più semplici e rozzi uomini balbettare preghiere e soffocare singhiozzi.
Alte terra` lungo tempo le fronti, tenendo l'altra sotto gravi pesi, come che di cio` pianga o che n'aonti. Giusti son due, e non vi sono intesi; superbia, invidia e avarizia sono le tre faville c'hanno i cuori accesi>>. Qui puose fine al lagrimabil suono. E io a lui: <<Ancor vo' che mi 'nsegni, e che di piu` parlar mi facci dono.
E come il mio sangue onorerá voi, cosí dal vostro il mio prenderá splendore e onore. E giá veggio scolpite nelle lor fronti una lunga descendenza di figliuoli e nepoti che mi nasceranno dalla mia indarno sperata successione, per non esservi altro germe nel nostro sangue.
Gran disgrazia essere asini! Intanto quelle fronti giovanili si corrugavano, quegli occhi per solito così gai si mettevano a guardare in alto, come chiedendo l'ispirazione alle ragnatele del soffitto, quelle labbra vermiglie ordinariamente disposte al sorriso si contraevano con uno sforzo penoso, e le mani avvezze a tante piccole furfanterie andavano ravvolgendosi nei capelli.
Quando l’idolo, portato su le spalle da quattro ercoli, si mostrò alfine tra i pilastri del vestibolo, e s’irraggiò alla luce aurorale, un lungo anelito di passione corse il popolo aspettante, un fremito come d’un vento di gioia volò sopra tutte le fronti. E la colonna si mosse; e la testa enorme del santo oscillava in alto, guardando innanzi a sè dalle due orbite vuote.
È una bellezza opulenta e splendida, di grandi occhi neri, di fronti nivee, di bocche porporine, di contorni statuarii, una bellezza da palco scenico, che abbarbaglia da lontano, e strappa piuttosto un applauso che un sospiro, e piace di raffigurarsela in mezzo alle fiaccole e alle tazze inghirlandate d'un banchetto antico, come nella sua cornice naturale.
Indefinibili; la brezza mormora; L'estremo bacio, coi raggi vividi, Sugli alti culmini dardeggia il sole; Rose e vïole Pingon la glauca vôlta dell'etere; I grilli trillano fra l'erbe tenui; E dentro il calice chiuso dei fiori, Nido d'amori, Trovano un talamo pieno d'effluvii Gli insetti; i placidi sonni discendono; Ed accarezzano le fronti umane Estasi arcane.
Voi traverserete il mare, tornerete in mezzo ai cari vostri, e presto, come tutti gli altri, vi dimenticherete di me... Noi donne galanti, alla moda non sappiamo, non c'immaginiamo neppure l'amicizia; l'amicizia richiede del cuore e a noi ce l'hanno strappato i signori di cui siamo i giocattoli. Chi ci ha mai inculcata la santa religione dell'affetto, delle fede? Chi ci ha mai rammentato di esser donne? ripensando al passato una nube qualche volta passava sulle nostre fronti... «Le vostre fronti son fatte per baci e per i diademi,» ci dicevano i felici del mondo, e a noi diamanti, abiti, ricchezze... qualche volta la miseria degli altri ci strappava dal ciglio una lacrima. «i vostri occhi non son fatti per piangere, son fatti per brillare di volutt
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