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Aggiornato: 19 settembre 2025
48 Con questo ed altri detti accortamente l'Ispano persuader vuol nel concilio che non esca di Francia questa gente, fin che Carlo non sia spinto in esilio.
71 D'ogni fin che sortisca la contesa, a lei non può venir altro che doglia. Ch'abbia a morir Ruggiero in questa impresa, pensar non vuol; che par che 'l cor le toglia. Quando anco, per punir più d'una offesa, la ruina di Francia Cristo voglia, oltre che sar
Non solamente certi giornali esagerando per sfogo di benevolenza, e a buon fine, e di buona fede i vantaggi de' popoli che prendono a difendere, ma i Potentati e i popoli stessi col dimostrare o troppo presto o troppo spesso, e dapprima con soverchia instanza e poi con poca costanza, il loro affetto verso tale o tal nazione, nocciono da ultimo più che giovare. Se le più delle protezioni in effetto tornano da ultimo moleste e tremende, non riescono un gran benefizio neanco le protezioni in promessa. Che non si disse, e che non pareva volersi fare a pro della sventurata Polonia? Tutti gli anni abbondanza di pie perorazioni dalla ringhiera di Francia; tutti gli anni nella risposta della Camera al Trono, una parola di raccomandazione degnevole per la Polonia. Ma poi? Non vorrei il simile per la prode Ungheria. Ma so di buon luogo che taluni degli stessi Ungheresi, i quali sono entro nel paese e non amano illudersi, sperano meno baldanzosamente che i loro amici di fuori; nè pare ad essi caparra di validi aiuti la dissoluzione della gi
74 Dove abbassar dovrebbono la lancia in augumento de la santa fede, tra lor si dan nel petto e ne la pancia a destruzion del poco che si crede. Voi, gente ispana, e voi, gente di Francia, volgete altrove, e voi, Svizzeri, il piede, e voi, Tedeschi, a far più degno acquisto; che quanto qui cercate è gi
E in istato di accusa fu messo in Francia nel 1830 il ministero Polignac per avere violato colle ordinanze di luglio la Carta del 1814.
Come doveva riuscire incomoda l'ombra dell'imperatore a questo governo non legittimo, né glorioso, né libero! Il re d'altronde, almeno lui, non partecipava menomamente la prosuntuosa confidenza di Guizot, il quale nel bonapartismo vedeva soltanto una grande memoria, «che non aveva più nulla da offrire alla Francia soddisfatta». Sopra abbiamo descritto in che modo la istituzione di questo regime di ripiego fosse stata accelerata dalla paura delle mene imperiali e repubblicane. Col fatto, durante la settimana di luglio un pugno di partigiani e di veterani aveva arrisicato per due volte il tentativo di proclamare l'impero. Subito dopo, nel settembre, Giuseppe Bonaparte elevò pubblica protesta contro la nuova dinastia: ricordò alla camera di luglio che Napoleone II era stato formalmente elevato al trono, e fece appello contro la decisione del parlamento al suffragio universale come al giudice supremo delle rivoluzioni. Da allora le dimostrazioni bonapartiste, invece della rivoluzione, si susseguirono da per tutto; e la stampa di opposizione si abbandonò al gusto fazioso di dipingere il sovrano pacifico come un vincitore di battaglie. Le uniformi imperiali fecero la loro apparizione in via Varsavia e il genetliaco di Napoleone fu celebrato solennemente. Una petizione domandò al parlamento che l'imperatore fosse ricollocato sopra la colonna Vendôme; e subito Giuseppe Bonaparte prese da ciò animo ad annunziare sui giornali inglesi, che l'imperatore aveva sempre voluto la libert
Dotato da Luigi XII d'una costituzione assai simigliante a quella onde godono a presente la Francia e l'Inghilterra, giacchè essa conferiva la potest
«Ah! ah! sclamò il prete, e si vedeva chiara la collera che gli fiottava dentro: penso che voi vorreste salirne uno dei monti, ma uno tanto alto, da poter vedere la Francia e Parigi, e le carnificine, che desiderate di poter fare anche qui!
Ritornato adunque che fu il Burigozzo alla sua bottega, intanto che si affannava a persuadere a quel suo preopinante che il colpo tentato contro la persona del marchese Palavicino non poteva venire che dalla Francia, fu improvvisamente interrotto dalle voci agre e sgarbate di alcuni soldati e da un caporale svizzero che s'eran gettati a sedere su d'una di quelle panche e volevano l'acquavite.
Nella vera architettura gotico-longobarda, l'arco viene anzi abbassandosi, e le colonne ingrossando, e tutto lo stile diventando tozzo e goffo. Il quale poi ritrovandosi tra' sassoni in Inghilterra e in Francia e Germania fino appunto alla diffusione dello stile acuto e sottile, convien dire che tutto quel primo stile pesante chiamato «sassone» da alcuni, venisse dal romano-gotico-longobardo.
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