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Aggiornato: 28 ottobre 2025
E l'ira tua mertai per tanto errore: Ma gl'indelebili anni che passaro Ritesser non m'è dato, o mio Signore! Presentarti non posso altro riparo Che duolo e preci e fè nel divo sangue, Di cui non fosti sulla terra avaro Per chiunque a' tuoi piè pentito langue. Et anima mea illi vivet. D'uopo ho d'amarti, e d'uopo ho che tu m'ami, O tu che per amar mi desti un cuore!
Si fanno sopra te discorsi orrendi, come se fosti qualche... tu m'intendi. Queste imprudenze, questi nascondigli, il voler a tuo modo senza freno, le lettere amorose, i tuoi puntigli per certi Filinor sono un veleno; e désti a sospettar sino a' conigli, e a dir ch'è il tuon, dove appare il baleno. Io ti difendo, ma una lingua sola non può frenar d'un popolo la gola.
Perchè tu fosti presente quando i miei occhi per la prima volta si incontrarono nei suoi, e ammirasti il sorriso che illuminò la sua faccia allorchè essa rispose leggiadramente al mio saluto. Perchè tu assistesti al nostro primo incontro e contasti, uno ad uno, i minuti di quell'ora che non ritorner
Quando poterono riaprirlo, Ferruccio aveva il cappello a sghimbescio e Cecilia era tutta arruffata; grondavano poi tutti e due come se fossero usciti allora da un bagno. Colpa tua, gridò la ragazza. Sgarbataccio! Ah colpa mia! Fosti tu che.... A questo punto però l'ilarit
<<S'elli avesse potuto creder prima>>, rispuose 'l savio mio, <<anima lesa, cio` c'ha veduto pur con la mia rima, non averebbe in te la man distesa; ma la cosa incredibile mi fece indurlo ad ovra ch'a me stesso pesa. Ma dilli chi tu fosti, si` che 'n vece d'alcun'ammenda tua fama rinfreschi nel mondo su`, dove tornar li lece>>.
Te ne ricordi, Baccio, fosti tu che venisti ad aprire, tutto meravigliato. Santi del paradiso! sclamò il campanaro, spalancando gli occhi e alzando le braccia; era per questo?!... Se me ne ricordo! ero appena tornato dalla fontana e stavo per andarmene a letto... E narraste la cosa a Don Luigi, interruppi a mia volta; e che vi consigliò Don Luigi?
Girando s'impara; disse Filippo. Del resto, non sono io che so molto; sei tu che ti contenti di poco. Ma questo è buon segno; non sei innamorato. Se tu lo fosti, vorresti gi
ARTEMISIA. Fosti tu dove è Guglielmo mio padre? GUGLIELMO. Dove è dunque tuo padre? ARTEMISIA. È morto e sotto l'onde sommerso. GUGLIELMO. Quel morto e sommerso son io! ARTEMISIA. Ben, io non tratto con morti e con sommersi. GUGLIELMO. Aprimi, figlia cara! ARTEMISIA. Aprir io? me ne guarderò molto bene: sento tutta incapricciarmi. GUGLIELMO. E di che?
O mia sposa dolcissima, il dar morte a te che sempre fosti suavissima esca di miei pensieri, senza la cui vita né viver vorrei né esser stato nel mondo; o mia vera Amasia, e non piú imagine della finta Amasia sei l'una e l'altra, e la vera e l'ombra della falsa, uccider te da cui solo riconosco la mia vita?
E l’idropico: «Tu di’ ver di questo: ma tu non fosti sì ver testimonio l
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