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Aggiornato: 17 luglio 2025
Che cos'è questo benedetto parlare toscano! Era una povera donna, non aveva cultura, sapeva appena leggere e scrivere; ma parlava da far rimanere a bocca aperta. E non il fiorentino volgare, perchè non ho mai inteso dalla sua bocca una parola o una frase che una signora non potesse ripetere in conversazione.
Il primo come il leone della favola reclamava le prede e accettava gli utili fatti compiuti colla scusa del proverbio fiorentino, che cosa fatta capo ha; riveriva come tutore e patrono Napoleone III che ingannava e tradiva gli Italiani al pari dei Polacchi, e d'accordo coi neo-guelfi aveva colla cruenta convenzione del 15 settembre 1864 implicitamente rinunciato alla nostra capitale.
¹ Da una lettera scritta in quell'anno da una signora fiorentina: dal giornale fiorentino di quel tempo e da altri documenti e da narrazioni orali di persone fededegne, ho raccolti tutti i particolari storici, dei quali garantisco la scrupolosa veridicit
Correva gli anni addietro in una cittá d'Italia, secondo le pubbliche terminazioni, la doppia d'Italia per quindici lire, e lo scudo veneto ed il fiorentino per cinque lire e tre soldi: lo scudo di Milano per cinque lire.
E il simigliante si sforzava di fare dell'ossa dell'autore a eterna infamia e confusione della sua memoria, se a ciò non si fosse opposto un valoroso e nobile cavaliere fiorentino, il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente ciascuno assai nel cospetto del cardinale di sopra detto.
Callimaco giovane fiorentino, vissuto vent'anni a Parigi, sentendovi celebrare la bellezza e la virtù di Lucrezia moglie di Nicia Calfucci è ritornato a Firenze per vederla, e si è innamorato. Non può avvicinare Lucrezia, la sa onesta. Il marito vecchio scemo si danna di non averne figliuoli. Mezzano di questo amore entra un tal Ligurio, scroccone ammesso in casa Calfucci, al quale Callimaco promette danari se riesca a procurargli l'amore di Lucrezia. Il mezzo è questo. Callimaco si finge medico possessore di una ricetta, bevendo la quale Lucrezia rester
Fra Bartolomeo Della Porta, domenicano di San Marco, uno dei più singolari artefici del Rinascimento fiorentino, soleva, prima di cercar le pieghe delle vesti per le sue figure sacre, disegnare i corpi nudi dal vero. La pittura di cui si parla è una tavola che gli fu allogata da Piero Soderini per la sala del Consiglio, «nella quale sono tutti e' protettori della citt
Questo dialogo si passava nella tenda maggiore del campo de’ Neri sotto il Castel di Piteccio, fra messer Ranieri Buondelmonti fiorentino, allora potest
Il padre Anacleto scendeva giù pel sentiero, e il serafino stava fermo sull'ingresso della caverna a guardarlo. Agli occhi suoi il priore non aveva più una tunica da frate, in quel punto; era un cavaliere del milletrecento e indossava il lucco fiorentino. Anche il cappuccio poteva stare, poichè era una foggia medievale comune a tutti, e monaci e cavalieri. Padre Anacleto! mormorò il serafino.
Però spero condurre la cosa in paro. A costei non ho promessa cosa certa, se prima con questo Lidio non parlo. La ventura ci piove in grembo, se ella fia presa da Lidio come da me. Orsú! A casa di Perillo mercante fiorentino, ove sta Lidio, me ne vo; ed, essendo ora di pranzo, forse in casa il troverrò. LIDIO femina, FANNIO servo e la NUTRICE. LIDIO femina.
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