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Aggiornato: 5 giugno 2025
Lasciamo stare l'abitudine delle minestre col cece e delle colazioni da cacciatore con il tonno, il pepe e la cipolla: ma voglio dire che lui non si conosceva più. Era diventato di un colore che ricordava il grano che è cresciuto in cantina; e, mentre prima stava ritto, ora era tutto cascante, e quella sua barba veramente fiorita, in cui i fili d'argento gi
I leggeri fili della sua piuma di Paradiso tremavano con una specie di nervosit
E si strinse la testa fra le palme, per sentire il bruciore. Il lume, che ardeva a lato del letto, rischiarava intensamente la lunga linea del viso; faceva rilucere tra il folto de' capelli castagni alcuni fili d'oro chiaro, ove l'orecchio piccolo e fine, acceso alla sommit
Cinthi fili, inchinati reverenter. GERASTO. Questi è Cintio vostro figliuolo? PANURGO. Ipse est e vostro famulo ancora. GERASTO. Sii ben venuto, Cintio, figliuol mio. MORFEO. Ben ritrovato, padre ca... ca... caro. GERASTO. Come è cosí impedito della lingua, Narticoforo caro? come cosí sconcio della faccia? oimè, che puzza!
Non bisogna dunque preoccuparsi troppo di questi ultimi. Ma si devono evitare ad ogni costo la rettorica e i luoghi comuni espressi telegraficamente. Per immaginazione senza fili, io intendo la libert
Optime, fili mi; e lasciatevi vedere domani, che oggi s'è lavorato abbastanza. Nel quale i lettori non genovesi impareranno chi fossero Barudda e Pippía.
Si vedevano i due piedini calzati di pianelle di velluto bianco con l'orlo di piuma e di calze sottilissime di seta nera, sottilmente ricamate di argento. La massa dei capelli biondi era sostenuta da un gran pettine, tutto seminato di minute perle, e due grosse perle bianchissime le pendeano dalle orecchie. Ella giuocava coi fili delle piume, pian piano, come un uccellino che liscia le sue piume.
E Marta rivedeva, in una specie di visione magnetica, la bella campagna estiva, gli alberi frondosi ramificanti sopra lo sfondo azzurro e un meschino insetto che tendeva i suoi fili d'argento.
Nel letto di ferro sotto al gran crocefisso tra due reliquari a fili d'argento, sostenuta da un monte di cuscini, giaceva l'ammalata col viso e le mani scarne abbandonate, che parevano di cera. Aveva gli occhi chiusi: li aprì appena entrarono i figliuoli. Madre mia.... madre mia.... gridò don Bastiano correndo verso il letto. Ma si fermò sbigottito.
L'IMMAGINAZIONE SENZA FILI, LE PAROLE IN LIBERTÀ, L'USO SISTEMATICO DELLE ONOMATOPEE. LA MUSICA ANTIGRAZIOSA SENZAQUADRATURA RITMICA E L'ARTE DEI RUMORI sono scaturiti dalla stessa sensibilit
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