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Aggiornato: 18 maggio 2025


Dinanzi agli ostacoli impreveduti che intralciavano la sua via, il contino Leonardo, quantunque fosse un balordo, si condusse, per una volta tanto, da uomo di spirito. Non andò in escandescenze, non perdette il suo sangue freddo, ma non depose le armi e fidò nella fragilit

Venire oggi da lei. Aspettate; mancano venti minuti alle due. Potremmo andarci fin d'ora. Si passa alla tipografia per dare in composizione il vostro originale... Vedete, mi fido di voi, e lo consegno alla posterit

Per una volta tanto, il pazientissimo re si morse le labbra dal dispetto. Questa poi non se l'aspettava. E voleva sfogarsene col fido Ximenes; ma il Ximenes non c'era. Non gi

Sorgi, dicea con lamentevol grido Presso a la rosa il tenero usignolo; Quanto bella sei tu, tanto io son fido, Quanto lieta sei tu, tanto io son solo. Gi

Ma ad un tratto, si oscurò, e mormorò con gran dolore: Ah, povero Numa! Nel giardino aveva visto passare un gatto. Il povero Numa, il mio fido e più sincero amico, è morto! Fu trovato morto, misteriosamente, nel sottoscala. Io credo lo abbia avvelenato Evelina coll'arsenico, per far dispetto alla Gioconda. Sai?... Non si parlano più: siamo giunti a questo estremo!

Pensa male di me, crede che sia una pazzia di mescolarmi in questa cosa? Ma no! esclamai. Perchè diss'ella a casa mia lo crederebbero di certo. Però mi fido di Lei. In fatto non so come la cara giovinetta potesse avere fiducia in me che conosceva appena, e certo il suo atto non era conforme alla prudenza del mondo. Credo averlo giudicato anche allora, quando disse: mi fido di Lei.

Bisogna però provvedere con diligenza, perchè i servi non ti hanno a vedere; io non mi fido affatto di loro; sempre stanno con l'occhio aguzzo, e le orecchie tese: siamo circondati da spie: essi amano il padrone come i lupi l'agnello, per divorargli la carne. Come, neppure di Marzio vi fidate voi? Prima di rompersi egli era sano dice il proverbio.

Cadde quant'era lungo, come morto, per terra, nel punto che voleva alzarsi dalla seggiola per propinare alla salute della bionda signora del suo professore. Il quale, mal dissimulando la infernale contentezza, lo raccolse, aiutato dal fido servitore, e lo trasportò nella solita stanza, dove poco dopo si chiuse, solo con lo studente, per procedere alla premeditata operazione sterilizzatrice.

Signora, io non so... non so se debba imbronciarmi o ridere con voi. Si, ridete, ridete! Tutta questa gaiezza non ha nulla che possa recare offesa al vostro carattere, ve lo giuro! Mi fido di voi, bella signora, e rido anche io. Povero Felicino! Orvia, si fa tardi; andate a vestirvi. , avete ragione; questa volta vado subito. Due minuti, e torno.

«Roberto mio, concedete che ve lo dica col cuore su le labbra; la vostra domanda è fatta in tal tempo e in tal luogo, da dare piuttosto sospetto, che sicurezza. E poi, voi dovreste vedere bene, che qualunque fossero i miei sentimenti, adesso mi conviene dire che mi fido.» «Credo che voi abbiate ragione. Se così è, mi permetterete che io vi bendi gli occhi.» «Fatelo.

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