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Aggiornato: 23 luglio 2025


La vita che si mena in quella magione continuò il principe è delle più lugubri. Il signore del luogo detesta e disprezza il mondo; lo fugge per conseguenza. Di visite, rarissime. Giammai feste. Non cacce. Qualche passeggiata solitaria. Sempre il silenzio. Gli stranieri potrebbero dire che la è dimora del rimorso. Altri sanno che la è il coviglio del dolore.

Penso che quel grande futurista che si chiama Petrolini demolitore d'ogni romanticismo ha voluto prendere definitivamente a calci la storia e la vecchia retorica con una sintesi futurista di neutralismo fiorentino, + gentilezza floreale toscana + ossessione della pace + ammirazione servile pei forestieri ricchi, + amore estivo per la campagna + cretinismo congenito degli organizzatori di feste.

Il lato comico delle feste patronali fu sempre il corteo de’ Contestabili del Senato. I tamburini battevano un colpo a destra, un colpo a sinistra sui due tamburi che essi portavano a cavallo; e la loro battuta, comicamente nota, suscitava ilarit

Il dopo, si partì il Palavicino dal Castel Gandolfo e ritornò a Roma dove altre feste lo attendevano, e dove la noja e la saziet

Quando si ha un nome nell'arte bisogna essere presenti a tutte le gare, a tutte le battaglie, se non a tutte le feste dell'arte. Non ci sono scuse che tengano; l'Italia non incorona i suoi migliori, perchè essi nelle occasioni solenni se ne rimangano a casa, o si coprano coi pretesti del tempo, che è loro mancato. Noblesse oblige.

Per caso, essendo di quel tempo capitato a Milano un gran principe, al quale volle il Conte di Virtù mostrare tutta la magnificenza della propria corte; il nostro Alberigo ebbe espresso ordine d'intervenire ad una delle feste che all'ospite suo offeriva il Visconti, il quale, maravigliato dell'ingegno di Alberigo, volle ad ogni conto che il giovane venisse ad alloggiare nel palazzo ducale; di qui non era via d'uscire, e quando ogni cosa era gi

Questo popolo singolare, quando si raduna nei giorni delle sue feste, dovunque si sia, in qualsiasi parte più remota o più inospitale del mondo, si considera quale l'antico popolo d'Israello, quale il discendente diretto di Abramo e d'Isacco, il fiore dell'uman genere, che Iddio di sua propria mano volle porre sulla terra.

La contessa Della Valle era andata in quell'autunno a Torino col babbo e col marito, per assistere alle feste della Mostra Nazionale di Belle Arti.

La maggiore delle feste religiose nelle quale il duplice carattere delle Maestranze dava pubblica e solenne mostra di , era quella dell’Assunta a Mezz’Agosto. Quivi in giamberga o senza, con lo spadino a fianco, antico privilegio o abuso, prendevan parte alla lieta mostra conducendo ciascuna il proprio ciliu, cereo, da offrire alla Vergine.

Egli osserva dalla lettiga d'oro con scherno quella folla, che si prostra ai suoi piedi, che lo adora; è troppo assuefatto all'adorazione delle masse, è troppo avvezzo a quelle feste. S'aggira ammirato nel grande palazzo, sognando novelle feste, novelle orgie, novelli delitti.

Parola Del Giorno

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