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Aggiornato: 16 giugno 2025
Ferrero si schermisce, mettendo innanzi le sue grandi occupazioni. Sono andato a cercar d'altri, ma non li ho trovati in casa. Ed ecco perchè son venuto ad importunar Lei, signor conte, che mi ha sempre dimostrato tanta benevolenza. So bene che non dovrei incomodare un suo pari, ma pensi a mia scusa che non ricorro al più autorevole, se non quando i meno mi abbandonano.
Se scrivessimo il giornale in francese, soggiunse egli poscia, piantandosi la fida lente nella incavatura dell'occhio destro, come faceva sempre quando volea darsi aria d'uomo d'assai, sarebbe forse meglio, e il giornale sarebbe più répandu. È verissimo; rispose il Ferrero: ma non tutti abbiamo famigliare la lingua francese come il conte Candioli.
E lì il Ferrero, che così per l'appunto si chiamava l'amico, a tirar giù una filatessa di tutto quello che aveva veduto a Lucca, a Pisa, a Firenze. Senza andare di una parola più in l
Il signor conte, che andava farfalleggiando continuamente dal banco di Malvina al tavolino degli amici, gonfiò a quelle parole lusinghiere. Il signor conte aggiunse il Ferrero, potrebbe anche essere uno dei primi scrittori del giornale, ed anzi il più gradito alla miglior classe di lettori, che è senza dubbio quella delle lettrici. Io? dimandò il contino, che non ci arrivava da sè.
Dal Ferrerò non voleva più andare. Anzi, a questo proposito, gli era venuto in mente di ritirarsi dalla collaborazione della Dora. Il sacrificio non era grande, per verit
Conosco quasi tutti i reporters al nostro processo. Il più vecchio è probabilmente Leopoldo Bignami, qui per la Stampa di Torino. Quando scriveva per il Pungolo di Leone Fortis era fegatoso e io lo chiamavo un latrinista della penna. Adesso mi pare si sia modificato. Non voglio offendere nessuno. Ma credo che il più illustre tra loro sia l'A. G. Bianchi, del Corriere della Sera. Da semplice reporter di fatti cittadini è diventato uno dei più distinti scrittori di criminologia. Tra i molti suoi libri, conosco il Mondo criminale italiano, scritto con Ferrero e Sighele, e il Romanzo di un delinquente nato. Pochi possono aspirare al suo avvenire. La bont
Amici, interruppe il Ferrero, noi ci stiamo bisticciando per la pelle dell'orso. Prima di tutto, vediamo se il giornale uscir
Ferrero, Candioli e gli altri amici del caffè dell'Aquila, che lo avevano abbandonato in quel suo bisogno, come seppero che n'era uscito ad onor suo, e buscandosi anche la nomèa di ammazzasette, ebbero a mordersi le dita dalla rabbia. Gi
Con un vocabolario di ottantaseimila parole! Sta zitto! interruppe il Ferrero, che voleva ingrazionirsi col figlio del ministro. Il signor Conte ha ragione, e tu gli scambi la tesi. Sicuro, c'è molta roba nel vocabolario; ma a che serve, se è lingua morta e ciarpame? Infatti, è proprio questo che volevo dir io; ripigliò il signor Conte, inchinandosi. Ed ecco un esempio che fa al caso nostro.
E che faremo ora? continuò il Ferrero. L'anno scorso c'erano certe idee! Ma sì, ad anno così inoltrato, non bisognava pensarci. Ti ricordi, Ariberti, del nostro giornale letterario? Tu avevi gi
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