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Aggiornato: 21 giugno 2025


Ma come spesso avvien, che l'abondanza seco in cor giovenil fastidio mena, tutti d'accordo fur di restar sanza femine, e liberarsi di tal pena; che non è soma da portar grave, come aver donna, quando a noia s'have.

72 Tutti gli altri alla spola, all'aco, al fuso, al pettine ed all'aspo sono intenti, con vesti feminil che vanno giuso insin al piè, che gli fa molli e lenti. Si tengono in catena alcuni ad uso d'arar la terra o di guardar gli armenti. Son pochi i maschi, e non son ben, per mille femine, cento, fra cittadi e ville.

CAPPIO. Calate giú, che vostro padre è tornato da Posilipo. GIACOMINO. Vuoi burlarmi? CAPPIO. Venete e vedete. GIACOMINO. Ora chissi so figli che non vanno dereto alle femine guaguine, squaltrine, chiarchiolle, zandragliose; de chissi nnamorati che fanno taverne, ma stanno ammolati a rasulo sopra libri fin che se ci arreieno. CAPPIO. Avertite che lo troppo studio non li disecchi il cervello.

Oimè! Che vuol dir questo, figliuola mia? LELIA. Di' piano. Tu mi pari una pazza, a me. Io m'andarò con Dio, se tu gridi. CLEMENZIA. Parti forse che si vergogni? Saresti mai diventata femina del mondo? LELIA. , che io son del mondo. Quante femine hai tu vedute fuor del mondo? Io, per me, non ci fu' mai, ch'io mi ricordi. CLEMENZIA. Adunque, hai tu perduto il nome di vergine?

AP. Dicono pure figliuoli di Dei, e figliuole di Dee, e ieri l'altro mi ricordo che dicesti, le favole avere auto qualche fondamento, donde è egli adunque il seme ne' maschi? Donde il partorire nelle femine? Di che cose nascono i piccoli fanciulli?

76 Marganor che cader vede il figliuolo, e poi restar ne le sue braccia estinto, fu per morir con lui, dal grave duolo ch'alla sprovista lo trafisse, vinto. Duo n'ebbe un tempo, or si ritrova solo: due femine a quel termine l'han spinto. La morte a l'un da l'una fu causata; e l'altra all'altro di sua man l'ha data.

28 Come turbar l'aria sentiano, armate le femine correan su la marina, da l'implacabile Orontea guidate, che diè lor legge e si fe' lor regina: e de le navi ai liti lor cacciate faceano incendi orribili e rapina, uom non lasciando vivo, che novella dar ne potesse o in questa parte o in quella.

PARDO. Che vuoi che se invecchi in casa e poi non trovi can che la fiuti? è meglio purgar la casa delle femine, che della peste. Avendo quel capitano, ará la buona ventura. TRINCA. Anzi l'arcimala ventura. PARDO. Che li manca? TRINCA. È troppo giovane: lasciamolo invecchiare un altro poco. PARDO. Non ha quarant'anni. TRINCA. Ha quaranta malanni.

Ché se le femine cinte di mura e sotto le guardie di madri, padri e fratelli pur fanno delle scappate, come tu, andando libera e trattando con gentiluomini giornalmente, non avevi da pericolare? Dogliomi ch'io non sapendo che fusse femina l'ho fatto conversar con lui e interdettole ogni altra conversazione, talché io medesimo son stato il ministro e il fabro della mia ruina.

Son d'intorno a tre anni che certi uscocchi depredando i lidi della Schiavonia, da una villa dove io abitava mi tolsero una giovane bellissima; e mi fu riferito che la vendero in Napoli per ducento ducati ad un mercadante di femine, detto Mangone. MANGONE. È vero; e si chiama Melitea. ISOCO. Non, no: quella si chiamava Alcesia.

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