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Aggiornato: 6 giugno 2025


Aloise, il giovine ed animoso patrizio che accennava a ribellione, risospinto nell'inerzia, ridotto alla catena sulla soglia d'un ginecèo, e condannato, per la rovina delle sue sostanze, agli sdegni del vecchio nonno; sgominati i disegni dei rivoltosi e assicurata una nuova êra di pace feconda alla nera falange; il Salvani fuggiasco; il segreto della cassettina d'ebano e la giovinetta Maria, inconsapevole strumento di vendetta, in sue mani; tutto ciò era molto, più assai che egli non avesse ardito sperare, allorquando, sulla spiaggia deserta di San Nazaro, col vaticinio delle comuni vittorie, si faceva a racconsolare il suo tristo discepolo.

Oh, lasciatemi andar per le boscaglie, Fra i sorrisi de l’alte erbe e del grano: Il sangue sparso, o innumeri battaglie, Gioiosamente ora feconda il piano. E mi chiama la zolla che riverde, E mi chiamano l’ali aperte al vol.... .... Fossili, addio!... Mi salvo in mezzo al verde, Con fiori nei capelli e in faccia il Sol!... Se m’ami, guarda: mi balena in fronte L’intima vïolenza del pensiero.

«Fra quegli agenti e quegli elementi ci è Dio in persona. È Dio che prepara di lunga mano la combinazione: è lui che concentra la natura in un punto e crea la vita: è lui che feconda la terra e ne fa uscire le forme viventi originarie, similitudini imperfette e rozze della idea divina, e germe della perfetta forma umana».

Un giorno, Eugenio, tramontava il sole E tu mi stavi accanto, Ed al cervello mio le tue parole Suggerivano un canto. Tu mi dicevi: "La scienza è la luce "Che feconda gli ingegni; "È la guida infallibil che conduce "A inesplorati regni... Ai regni inesplorati, agli ideali "Che tu cercando vai, "A cui le menti, che han tarpate l'ali "Non arrivano mai."

Durante questo terzo esiglio, che durò dal 356 al 361, Atanasio visse negli eremi dell’alto Egitto, ritornando, però, di nascosto, più volte in Alessandria, dove egli alimentava il suo partito con gli scritti che andava componendo nella sua feconda solitudine. Per verit

E del saver tra' figli tuoi sia duce Non maligna arroganza, invereconda, Ma quella che ad ogni bene induce; Quella fede che agli uomini feconda Le mentali potenze, a lor dicendo, Ch'uom non solo è dappiù di belva immonda. Ma può farsi divin, virtù seguendo! Ma dee farsi divino, o di viltate L'involve eterno sentimento orrendo!

Umile , ma ardimentoso il core Sorga dal fango e si sollevi a Dio: Cinto d'argilla, ma di te, Signore, Figlio son io! Bella è la terra, e i favillanti strali Del nobil astro che il suo sen feconda, E il e la notte, e i fiori e gli animali, E l'aere e l'onda. Bello è l'imper dell'uom su gli elementi: Ei gioia cerca, e gioia sogna o trova; Ma sete sempre han suoi desiri ardenti Di gioia nuova.

Così nude e crude, queste affermazioni sembrano assurde; ma, svolte dalla sua parola dotta, feconda, quasi poetica, diventavano d'una chiarezza, e d'una efficacia irresistibile. Senza il concorso del maschio? feci io quella sera, non afferrando bene il suo concetto.

Se tu sapessi che ridente cosa Esser nato da un bacio de la terra: Esser l’erba sottil, la pampinosa Vite, la spica bionda, Il fior che un seme di dovizia serra Il Dio che lo feconda!... Giunse a me da le vèrtebre del suolo Dai bisbigli de’ germi a primavera, Da le nozze de i pòllini, dal volo Magnifico de i venti, Da la fumida corsa battagliera De’ cavalli nitrenti,

Del resto, se i leggitori non sieno stanchi di questi nomi e queste date, le quali possono pur essere feconde di paragoni e pensieri a ciascuno, noi ne aggiungeremo qui un'altra serie, la quale sará forse la piú feconda di tutte; la quale dimostrerá almeno quella similitudine che dicemmo tra gli ultimi anni della repubblica romana, e questi ultimi dell'etá dei comuni.

Parola Del Giorno

s'alceste

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