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Aggiornato: 31 maggio 2025


Alle esposizioni non andava, poichè non poteva molto camminare e le poltroncine giranti non la contenevano; così non andava mai a visitare i musei. In conversazione non andava, poichè il moto di stupore e quello di terrore talvolta, d'ogni nuova presentazione, erano cose non destinate a farle buona impressione.

Si viene in cognizione ancora, per le giá dette ragioni, che, alterandosi di tempo in tempo per molte cause i prezzi e i valori di detti preciosi metalli, ne succede che vengono fose di mano in mano molte sorti di monete per farne altre delle medesime leghe, e nel farle vi si fanno entrare nei loro valori nuove soprafatture.

Dopo pranzo, sparecchiata la mensa, la piccina vi danzava sopra sostenuta da sua madre, ed io passava un'ora senza accorgermi a farle il bau bau; e questo era il mio teatro. Altro che tragedie!... Mia moglie si compiaceva di farmi delle grate sorprese.

EROTICO. Mi basta la dote delli suoi meriti, la qual è piú tosto soverchia che bastevole; e io mi terrò ricchissimo, se mi vedrò possessore di infinito tesoro di grazie: onde mi parrebbe farle gran torto se non la rifiutasse. PARDO. Io parlo chiaramente; ma contrastiamo dopo fatto il matrimonio.

In questa profonda tristezza delle cose, l'angoscia che stringeva in aspro modo l'animo di Loreta, facevasi continuamente più fiera. Ormai ella non viveva più: la sua esistenza si era mutata in un supplizio di tutte le ore: nessun conforto che la sorreggesse, anzi ogni cosa cospirante a farle sentire più squallido il vuoto che si era formato intorno a lei.

Ehm, ehm: rispose il medico guardandosi nello specchio; potrebbe anche darsi.... certo che.... il troppo parlare e il troppo sentire a parlare.... Lisa corse dalla marchesa, l'abbracciò amorevolmente e le disse con caldo accento: Santola, vuole che io parta o che rimanga a farle compagnia?

Un giorno, che erano andati tutti insieme a vedere il castello di Moncalieri, la signora Maria notò con piglio dispettoso la fanciullaggine di Ariberti che aveva fatto per Giselda una raccolta di fiori selvatici e pretendeva di farle portare tutto quel fascio di sterpi. -Non sapete regalare che del verde! gli disse, con aria di superbo dispregio.

Finalmente potè accennare così alla spezzata quello che doveva dirle, e lei interrompendolo: Ho capito, disse, lei parla in nome della mamma che non vorrebbe che io andassi in villa dalla baronessa. Ma come si fa a ricusare? E che male c'è? Si sta così allegri, ci si diverte tanto! E poi la baronessa è così carina, così gentile con me che non potrei farle uno sgarbo.

Mi venne incontro colla bambina per mano; e come se dicesse: "vedi, io sto pur ritta, sono sana", senza dir parola mi porse la mano. Io m'era oscurato in volto al vederla; e mi disponevo a farle rimprovero, ma ella mi prevenne con grazia irresistibile; e non appena feci atto di aprir bocca per parlare, appoggiò le sue mani affilate sulle mie labbra, e invocò collo sguardo non la sgridassi.

Per un mese di seguito Massimo e Luisa si erano riveduti spesso, ma per pochi minuti, sempre. Quando egli si affacciava al balcone, alla mattina, la trovava lavorando dietro alla persiana, e vedeva, al brillare di quegli occhi, che essa lo aspettava: quando egli rientrava alla sera, trovava la porta di Luisa socchiusa, ella dietro la porta, sorridendo, e si scambiavano qualche parola. Due volte, attirato da quell'irresistibile fascino di giovinezza, da quella irradiazione simpatica che mette attorno a l'amore, egli era andato a farle visita e contando di restar poco, era poi restato molto, tanto l'ingenuo e profondo amore della fanciulla lo commoveva. Egli la trattava con una tenera cortesia, con un'affettuosit

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