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Aggiornato: 12 ottobre 2025


E continuò la voce faresti bene a non occuparti di lui, e lasciarlo in pace, poi che egli non si cura di te! Lucia rispose a quella voce con una spallucciata. Ella si curava di lui?... Era matto da legare chi lo credeva. Ed era una voce pettegola e falsa quella che le andava blaterando simili scioccherie. «Ho proprio bisogno che lui si occupi di me! pensò.

Ho giá con tante donzelle par tue praticato e mi par che a te ciascuna ceda di tanto quanto al mio bel sole cede, nel cielo, ogni stella minore. Però non ti debbe esser meraviglia s'un giovinetto, a la prima, si perde in te e ti si dona; ché, s'io voglio dirti la veritá, come mi vedi, son quasi innamorata anch'io di te. Foss'io pur uomo! LÚCIA. E perché? che faresti?

Ha convenuto perfettamente che Caterina non è tranquilla; e t'assicuro che quella vecchietta le sa leggere nell'anima come in un libro aperto. Francesco Se non t'ha detto altro, non mi pare che la sua lettura sia molto proficua. Ludovico Ma io non le ho poi fatto un interrogatorio. Francesco Male! Se io fossi al tuo posto.... Ludovico Che faresti? Francesco

Davvero, è curioso! pensò Alice, e si avvicinò per osservarli, e quando vi fu presso sentì che uno di loro diceva, "Fa attenzione, Cinque! Non mi schizzare con le tue pennellate!" "Non ho potuto farne di meno," rispose Cinque, con tuono burbero; "Sette mi ha urtato il gomito." Sette lo guardò e disse, "Ma bene! Cinque incolpa sempre gli altri!" "Tu faresti meglio di zittire!" disse Cinque.

E mentre la fanciulla, abbracciata, baciata, supplicata, s'irrigidiva nel suo "no, no" e scrollava il capo tristamente, melanconicamente, come se da quella domanda, da quell'offerta di matrimonio fosse stata strappata al suo sogno, a' suoi incanti, mentre il Casalbara continuava a pregarla, a scongiurarla, ad implorarla, la contessa Schönfeld, nell'altra stanza, faceva tremare i vetri coi passi pesanti e strapazzava la cameriera: Le diable m'emporte, caara da Dio, ma tu faresti perdere la pazienza anche a un santo!

Vi si giuoca, perchè il giuoco, fra la gente per bene, esprime quel distacco dal denaro che è il segno degli uomini superiori. Tu queste cose non le puoi intendere. Essa non gioca. Lascia fare per compiacenza, perchè ama aver gente in casa. E ti so dire che ci ho incontrato della gente a cui faresti tanto di cappello. No, no, no! Tanto di cappello non lo faccio a nessuno.

Vedendo che il figliuolo sgranava gli occhi, ella soggiunse timidamente: Sembra... non si è ancora sicuri... magari non fosse!... E se fosse? gridò l'orefice. Se fosse rispose la madre pensa quel che faresti tu. Ha intenzione di sposarla? Di sposar la Gegia? Mettiti nei suoi panni...

Ottorino, che compiacevasi al vedere quella vispa franchezza, Che ne faresti tugli chiese. Eh! so ben io che ne farei, io. Correrei per mari e per terre a cercar di mio padre». Ma il padre tuo non l'hai tu quireplicò Ottorino.

Questo non si chiama ragionare; e c'è di peggio, che non approda a nulla. Orbene, sentiamo! proruppe Aloise, piantandosi dinanzi all'amico. Che cosa faresti tu nel caso mio? Io.... farei.... Insomma, non tremerei tanto; parlerei come sapessi meglio.... e farei istessamente un buco nell'acqua. Credimi, Aloise; quella è una stupenda camelia. Donna senza amore, e camelia senza odore.

Lo zio fece un trasalto che avreste detto di spavento, quale avrebbe potuto avere se si fosse trovato inopinatamente innanzi ad un matto. Pittore! che è ciò? Che vuol dir questa bizzaria? Pittore! Sciagurataccio! mi faresti dire qualche sproposito. Ma il nipote, il quale, impegnata una volta la lotta, aveva sentito accrescersi un poco il coraggio, riprese più franco: , signor zio.

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