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diable courez-vous si vite? gli gridò il contino alle spalle. Ariberti lo avrebbe mandato lui al diavolo; ma bisognava adattarsi alla necessit

Noi che facciamo? Un giornale in italiano e in francese. Ci vuol dunque un titolo bilingue. Sicuro, bilingue! Ah, ce diable de Ferrero! Il n'y a que lui pour avoir de ces idées l

E mentre la fanciulla, abbracciata, baciata, supplicata, s'irrigidiva nel suo "no, no" e scrollava il capo tristamente, melanconicamente, come se da quella domanda, da quell'offerta di matrimonio fosse stata strappata al suo sogno, a' suoi incanti, mentre il Casalbara continuava a pregarla, a scongiurarla, ad implorarla, la contessa Schönfeld, nell'altra stanza, faceva tremare i vetri coi passi pesanti e strapazzava la cameriera: Le diable m'emporte, caara da Dio, ma tu faresti perdere la pazienza anche a un santo!

C'est toi, Lafleur? diss'egli, vedendo riflettersi nella spera la faccia tonda e spelacchiata del servo che si lasciava chiamare con quel nome da commedia. Che cosa vuoi? C'è in anticamera un signore che domanda di parlare al signor conte. Ha detto il suo nome? , signor conte. È il signor Ariberti. -Que diable? a quest'ora! esclamò il conte, facendo un gesto d'impazienza.

Eh bien, arrivez donc, mon cher!... gridò il contino, udendo il passo di Ariberti sulla soglia. Quel bonheur de vous voir!... Ma che avete? soggiunse tosto, mutando idioma ed accento. Siete pallido come un moribondo. Signor conte, disse Ariberti, con aria abbattuta, c'è di peggio; sono un uomo morto. Diable! E che cosa vi è intervenuto? Che sono stato insultato, provocato a duello ieri sera.

TEDESCO. Alla , non capere altre gente: tutto star pieno de passaggieri. LARDONE. Dateci almen da mangiar, per amor de Dio. TEDESCO. per amor delle diable. LARDONE. Respondete almeno. PEDANTE. L'uscio che ci ha serrato nel volto risponde per lui. PEDANTE. Questo incontro m'ave acceso una face arsibile intorno al core, perché per mio solo dedecore m'ha serrato l'uscio sul volto.

Ah, così va bene! disse la ingenua Fräulein. E Bemolle le pestò un piede. ... Che cos'è questa clausola dei tre anni? chiese Bemolle. «Que diabledisse l'impresario. Credete forse ch'io voglia far tutta la fatica di lanciarla, perchè voi, dopo sei mesi, me la portiate via? E io posso restare a succhiarmi le dita? Che grossolano personaggio! disse Fräulein in tedesco.

Povera.... povera bambina mia.... balbettò il Casalbara, e mentre appassionatamente la baciava su quel livido, su quella graffiatura, piangeva, piangeva commosso, intenerito. diable as tu fourré l'eau de Cologne, ma bête? strillò a un tratto, nell'altra stanza la contessa Schönfeld.