United States or China ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il capitano Fara-Bon era realmente esistito ed era morto in quei giorni; ma Cantasirena non aveva ricevuto il dispaccio al Rinnovatore e tanto meno gli era stato mandato dal Presidente della Camera. Quella mattina egli non s'era fatto vedere all'ufficio; non voleva cadere in mano ai nemici, ai "tirolesi". Taddeo, una specie di portiere e di fattorino, che con una gamba di legno arrivava sempre in ritardo e che egli perciò chiamava Teddeum, gli aveva portato le lettere, i giornali al Circolo dei Superstiti; e appunto col

Il Direttore sorrise crollando il capo, in atto di compatimento; poi, restando sempre sulla poltrona, si avvicinò quanto gli fu possibile, faccia a faccia al Brunetti, e cominciò con un grosso sospiro: È destino comune degli uomini di genio, Aristide, l'Alighieri, Camoens, Fulton, Fara-Bon, che le loro grandi idealit

"Questo è il nostro programma di lavoro e di fede, questa è la visione che ha sorriso, fino agli ultimi istanti di sua vita, alla mente.... al genio.... al cuore del nostro povero e grande Fara-Bon!"

Trovare un bel nome da mettere alla testa del Comitato.... e avanti!... Povero Fara-Bon!... Ma poi non ci pensò più. Aveva tanti fastidi, tante seccature; la macchina della tipografia sotto sequestro.... Quanta ingratitudine nella Costituzionale! Come fare?... Restar chiuso in casa?... ; non farsi vedere da nessuno e far rispondere ai seccatori: Il Direttore è partito per Roma!

Deve aver conosciuto il nostro.... fratello.... Eriprando. A questo nome seguì un lungo silenzio. Sediamoci! disse poi Matteo Cantasirena, con un altro sospiro. Il progetto del compianto Fara-Bon, la Navigazione Cisalpina, sar

Uno dei più gentili e forti patriotti d'Italia, il capitano Fara-Bon! e lo fermò dinanzi a una vecchia fotografia stinta, sbiadita: un signore con una gran barba, e in testa un berrettone di pelo. Chi è? domandò il Casalbara.

A Parigi, alla Francia, giustamente orgogliose di un Ferdinando di Lesseps, Milano, Venezia, l'Italia, contrappongono, parimenti orgogliose, un nome, un uomo, non meno insigne e benemerito nella sua modestia operosa: Il capitano Fara-Bon.

Cantasirena non tuonava più, sospirava, gemeva, era commosso, aveva le lacrime agli occhi, e mentre tesseva gli elogi dell'anima grande del compianto Fara-Bon, si vuotava le tasche dei pacchi, dei pacchetti, dei cartocci di roba, e a mano a mano li ammucchiava nel grembiule che la Gioconda gli teneva spiegato davanti.

Il direttore era solo nel suo studio, alle Risorse italiche: uno studio artistico e patriottico: il busto del Fara-Bon, dal solito barbone e il berretto di pelo, e, in alto, in una gran cornice, una lettera autografa di Garibaldi. Bisogna rendere l'Austria neutrale.... o meglio ancora, farsela alleata!...

Matteo Cantasirena e il Fontanella, col solo rinforzo di Gesualdo Arcangeli che mentre aspettava e sperava ancora di poter fare il monumento a Fara-Bon, faceva intanto (un soggetto meraviglioso per Dio!) il busto alla duchessa, resistevano, tentavano di opporsi disperatamente, volevano che si continuasse ad ogni costo, perchè la "crisi" era artificiosa, perchè era una vilt