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Aggiornato: 23 luglio 2025


Corsi in soffitta e presentando quella superba imbandigione, mi lusingavo di ottenere almeno un cenno di ringraziamento. Non fu così. Non si degnò nemmeno di chinarsi per toccare quei cibi. Quando avrai fame mangerai e quando avrai sete berrai, dissi allora.

Il salario è insufficiente, è un vero salario della fame come lo chiamerebbero in Inghilterra; ma il guaio maggiore è questo: il contadino non è sicuro di averlo per tutto l'anno. È fortuna, se in media esso lavora per 200 giorni all'anno; la lira, quindi, o i sessanta centesimi al giorno devono essere ridotti alla met

Ma intanto cominciava ad aver fame, e, malgrado la sua ostilit

Si fece notte, e il treno continuò a andare al passo della cavalcatura di Sancho Panza, non so per quante ore. Quella sera esperimentai per la prima volta in vita mia i tormenti della fame, che immaginavo d'aver provati gi

Il pensiero che quelli erano gli ultimi danari, che dopo un mese di tempo o poco più, la miseria ancora avrebbe incalzato lui e la sua famiglia, che si sarebbe ancora trovato in quello stato per fuggire il quale non aveva sentito orrore dell'infame suo mestiere, che la fame avrebbe smagriti i corpi de' suoi figli, della cui floridezza cotanto si compiaceva, e in ultimo che alla miseria veniva compagno l'odio universale, lo fece venire in una terribile risoluzione.

Questo nome ch'egli aveva dimenticato dacchè il pùngolo della fame era incominciato e il suo amor proprio era stato messo a così dura prova dalla necessit

Tu sei ancora Saulo e lo so io che all'esazione degli ultimi livelli mi tosasti fino al cuoio. Largo, largo al cavalier Vulcano. Egli è forastiere, ed ha la ciera della fame e di s. Giorgio. Fatelo entrare. Gli colga la peste! mi ha lasciato andare di un sorgozzone sul capo, che mi ha sciupato il più bel travestimento d'asino! Ora chi porter

MASTICA. Si, certi polli che appena aveano la pelle come se avessero avuti tutti i pensieri del mondo o fussero ettici o avessero avuto la quartana dieci anni; o qualche cornacchia vecchia che fattala bollir tutto un giorno non si potea masticare. TRASILOGO. Taci, ruffianello macro, morto di fame.

A me pare che ne risentano tutti gli organi. Sono spossato dappertutto. Il cervello pare vuoto, la testa è indolenzita e pesa due volte, le braccia sentono il bisogno di rimanere adagiate, i polpacci delle gambe paiono carichi di piombo e i piedi mi danno l'idea che stiano per slogarsi. E tuttavia, dopo i primi giorni, non ho mai provato le insurrezioni di una fame canina.

La fame è un dio cerusico oculista per aguzzare a' cancellier la vista. Secreti esami, tracce, costituti vanno guastando la filosofia; a parecchi stranier, che son venuti, del guascon nota è la fisonomia; sui popolar bisbigli non son muti; va razzolando la cancelleria, trova che fu bandito, ciarlatano, abate, baro e marito e ruffiano.

Parola Del Giorno

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