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Aggiornato: 8 giugno 2025
I clamorosi successi del teatro mi sorridevano con abbagliante prestigio. Mi elettrizzavo all'idea della folla plaudente in massa, e vedevo in sogno delizioso il bagliore delle faci, lo splendore delle gemme e dei fiori sulle donne eleganti, commosse alle mie parole.
Comprimario corre dietro a Tenore. Luogo solitario. Nel mezzo della scena un sasso di legno. A sinistra una grotta. Tenore solo. Oh ciel! quale splender sinistro Di faci? Ho ben inteso?... A me sul vento Un eco giunge di feral lamento.... Sancte Michael Sancte Gabriel Sancte Andrea Intercedite pro ea!
Un uomo solo trascinavasi quivi, tetro e freddo come le notti della Siberia: il principe di Lavandall. Egli aveva legato il suo cavallo ad un cespo, ed erasi assiso sur un tronco di albero, alle sponde del lago. Il lago azzurro corruscava, sotto i raggi del sole, come un monile di diamanti alle faci di una festa. Il principe contemplava il respirare delle onde; ma non scorgeva nulla.
Ciò disse a pena, e con altier sembianti Trasporta il piè fuor de le regie tende Succinta in gonna d'or, che di diamanti E di gran perle variata splende; Allor Sangario le trapassa avanti, E d'atra pece sette faci accende, E va nel campo ove giaceansi estinti De la battaglia, e vincitori e vinti.
Il mio grand'avo, Il domator dell'African rubello Quegli non è? PUB. Non dubitar, son quello. SCI. Gelo d'orror! Dunque gli estinti... PUB. Estinto, Scipio, io non son. SCI. Ma in cenere disciolto Tra le funebri faci, Gran tempo è gi
Pero` a la dimanda che mi faci quinc'entro satisfatto sara` tosto, e al disio ancor che tu mi taci>>. E io: <<Buon duca, non tegno riposto a te mio cuor se non per dicer poco, e tu m'hai non pur mo a cio` disposto>>. <<O Tosco che per la citta` del foco vivo ten vai cosi` parlando onesto, piacciati di restare in questo loco.
Or dunque abbassativi, o verdi cime de voi, faggi ed abeti; de voi, lauri e mirti; de voi, querze ed ilici; de voi, viti ed olmi: abbassativi, dico, ad ascoltare questa mia sonora cetra, ma non bastevolmente sonora a l'altezza di quella madonna; ad udire queste mie leggiadre rime, ma non leggiadre al merito di quella dea; a sentire lo mio dirotto pianto, ma non sí dirotto che poscia l'ardentissime faci spegnere de l'affocato core!
Però a la dimanda che mi faci quinc’ entro satisfatto sar
«In tutte tue question certo mi piaci», rispuose, «ma ’l bollor de l’acqua rossa dovea ben solver l’una che tu faci. Letè vedrai, ma fuor di questa fossa, l
Egli taceva, combattuto fra il sì e il no, con gli occhi immobili, fissi verso l'uscio semichiuso da cui veniva un chiarore giallastro di faci e un odor greve d'incenso bruciato. La cameriera seguitò a voce bassa, quasi con aria di mistero: È pronta.... E poichè il conte non capiva ella spiegò: L'abbiamo vestita.... Domattina alle dieci devono metterla nella bara.
Parola Del Giorno
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