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Aggiornato: 11 giugno 2025


La discesa sulla consolare e il ricongiungimento con gli amici furono loro vietati dalla presenza di ben tremila cafoni in armi, i quali, sbucati dai versanti esterni della doppia riga di monti e calativi per primi, preclusero da tergo il passaggio.

Provvedere alla salute della repubblica; tutelarla dai pericoli interni ed esterni; rappresentarla degnamente nella guerra dell'indipendenza: questo è il mandato affidatoci.

Roma per altro, confidente negli aiuti di Francia, per resistere all'urto dei nemici interni ed esterni, faceva sforzi inauditi, ma non le fu conceduto sfuggire ai mali di una rivoluzione, alla quale spingevano i garibaldini che romoreggiavano per ogni intorno, e gl'intendimenti dei rivoluzionari, che presero maggior ansa, quando nel Moniteur del 22 ottobre apparve la notizia della sospensione dell'imbarco delle truppe francesi a difesa della Santa Sede.

L'orologio del castello suonò un'ora prima ch'ella potesse addormentarsi. La luce del giorno fugò i vapori della superstizione, ma non quelli della paura. Si alzò, e per distrarsi delle importune idee, cercò occuparsi degli oggetti esterni.

Questo Capitolo ormai troppo voluminoso ci costringe a tralasciare il racconto di una serie di piccole perfidie, e di piccoli fatti d'arme, quasi tutti tra loro somiglievoli, pei quali Manfredi, sotto il Pontificato di Alessandro IV, vinti gli esterni e gl'interni nemici, riconquistò tutto il Regno di Napoli. Più grave caso, e degno di memoria è quello pel quale Manfredi di Vicario giunse a farsi nominare Sovrano del Regno di Napoli; e qui lasciato Niccolò Iamsilla scrittore ghibellino, mi fa mestieri appigliarmi a Giovanni Villani di fazione guelfa. Narra dunque costui, «che Manfredi, vedendosi in istato ed in gloria, si pensò essere Re di Sicilia e di Puglia; e perchè ciò gli venisse fatto, si recò ad amici con doni e promesse i maggiori Baroni del Regno; e sapendo come del Re Corrado suo fratello era rimasto un figliuolo chiamato Corradino, il quale per diritta ragione doveva essere erede del Reame di Sicilia e di Puglia, pensò una frodolenta malizia per esser Re. Adunati tutti i Baroni, propose loro cosa si dovesse fare della signoria, perocchè egli avesse novelle come il suo nipote Corradino fosse gravemente ammalato, e da non potere mai reggere il peso di un Regno. I Baroni consigliarono che mandasse suoi ambasciatori in Lamagna per sapere dello stato di Corradino; e se fosse morto, od infermo, fino d'allora protestavano volere Manfredi per Re loro. A ciò si accordò Manfredi come colui che aveva tutto fintamente ordinato, e mandò ambasciatori a Corradino e alla madre con ricchi presenti e grandi profferte; i quali giunti che furono in Isvevia trovarono che la madre del garzone, Elisabetta di Baviera, come donna di gran cuore ed avveduta, gli facea buona guardia, tenendolo confuso con diversi fanciulli di sua et

Il Doge Alvise Mocenigo, Cavaliere e Procuratore di san Marco, fu dopo la morte del Loredano a' cinque di maggio dell'anno 1570 eletto, il quale in quel tempo per esperienza di affari esterni ed interni, per riputazione di soda virtù, e per certa elevatezza d'ingegno e gravit

Il vecchio dipingeva ancora benchè fosse quasi notte. Vedendo entrare un visitatore, in cui fiutò un signore da quei mille segni esterni che d

Gli recarono di fatto quella creaturina così gracile, che, sotto le prime impressioni dell'aria e degli oggetti esterni, vagiva e agitava le membra inferme: spettacolo d'affetto per tutti, d'ineffabile esultanza per chi è padre.

Intanto, e forse per la prima volta, Guglielmo era felice. Il suo occhio, turbato dalla scossa che forse aveva ricevuto il cervello, non vedeva più gli oggetti esterni quali erano, ma bensì come la fantasia li dipingeva e come li avrebbe voluti. La realt

Non erano ancora manifesti nella persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del volume nel ventre. Ella si trovava dunque ancora ai primi mesi: forse al terzo, forse al principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli. L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasimi, le contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi congiuravano contro di me. E la mia ostilit

Parola Del Giorno

prorruppe

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