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La signora elegantissima rideva molto, eran tutti di buon umore, e lo sarebbe stata anche Milla, se non avesse afferrata al volo un frammento del colloquio imprudente di due vicini. Caso?... davvero? aveva chiesto un signore accennando, con un lievissimo moto del mento, Giuliano e la signora elegantissima. Speriamo.... aveva risposto l'altro.

La merita davvero, quantunque il fumo delle candele mi dia al naso, la merita davvero quella graziosa chiesetta del Mansart, costrutta sotto il regno della Maintenon, sulle rovine di una elegantissima grotta di Teti, che era stata decorata dal Girardon e cantata dal Lafontaine.

Del resto, sapientissima, elegantissima ne' particolari la legislazione romana, ma tutta imperiale, tutta assoluta nel principe, tutta ciecamente obbediente e quasi adorante ne' sudditi, pagana pe' tre quarti, cristiana qua e per aggiunta, ella contribuí certo molto ed a quelle stolte pretensioni di monarchia universale, ed a quelle di dispotismo civile ed ecclesiastico degli imperatori, onde sorsero poi tanti danni in tutti i secoli che siam per vedere; mentre le legislazioni barbariche contribuirono a quella dispersione della potenza regia in potenze via via minori e poco men che assolute, onde vedremo sorgere l'ordine feudale, uno de' peggiori disordini sociali che sieno stati mai.

Così rimasero alcuni istanti. Non si parlavano, non facevano un gesto; l'amore li faceva trepidare, li inebriava come una di quelle melodie senza parole, che sono la più celeste espressione della musica. Ad un tratto udirono rumore. Si volsero ambedue verso la porta. Entrò una cameriera elegantissima, di forme appariscenti, e a cui sfavillavano in volto la salute e la giovinezza.

Alcune volte sogno d'essere lontano, lontano nel mondo, fra gente nuova, sotto un cielo nuovo, con dolori nuovi... O mia mamma, perchè ho anche la squisitezza tormentosa di sentire i dolori di certe povere creature che non hanno casa, patria, parenti? Perchè penso mestissimamente a quella disgraziata elegantissima che ieri andava al manicomio?

La sua casa, d'altra parte, è elegantissima: ella ama le grandi serre, i grandi saloni, i mobili larghi e scolpiti che dureranno più di noi, ella dice, con una lieve malinconia i quadri antichi. I salottini, i mobilucci, i gingilletti, le statuine le sono antipatici.

In quell'istante una carrozza aperta si fermò alla porta della bottega; un servitore in livrea aperse lo sportello ed una signora elegantissima, una vera parigina, scese ed entrò. Dal suo cappellino scendeva un velo piuttosto folto sul viso che lasciava però travedere una bocca bellissima e la punta di un nasino aristocratico.

È bella a quel dio, la birichina, con quel suo vestito alla marinara, bianco, a risvolte turchine, semplice ed elegante. Elegantissima è la contessa, che sfoggia per questa occasione un abito azzurro sormontato d'una cotta bianca a trafori, e porta con bell'audacia sul capo tutto un verziere, anzi tutto un frutteto.

Buco mi dice: «Come è bella la mia dama! Elegantissima! Come balla bene! E' un po' capricciosa e suscettibile, ma non con me. Con me è buona! Mi è stata sempre fedele, mi preferisce a tutti! Mi d

Si trattava unicamente di stare nell'anticamera d'una signora elegantissima, che riceveva molte visite e che aveva una bellissima casa, senz'avere un casato, poichè sopra le sue carte di visita non si leggeva che questo nome biblico e laconico: Sara. Sara è una delle più piacevoli etére del demimonde romano, di quelle che hanno un certo contegno e riescono perfino, nelle grandi riunioni, a intrufolarsi nella cosidetta buona societ