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Aggiornato: 13 giugno 2025
Drollino si mise a correre disperatamente lungo il viale. Giunse al cancello, trafelato, ma in tempo per vedere a passar la carrozza... per gettare nell'interno di questa uno sguardo profondo. Dietro il cristallo alzato, si vide per un secondo una manina bianca che salutava. L'agente, che era anch'esso venuto sin lì, prese per sè quel saluto, e scappellò profondamente. Era molto lusingato, e Drollino, accanto a lui, teneva dietro collo sguardo alla carrozza, che si faceva gi
Quasi quasi, ora che non è più di quel biricchino, avrei una mezza idea di provarla io stesso. Domani forse.... Drollino era fermo sulla soglia del cancello di fronte al viale. E quivi per l'appunto vide Mia, la sua Mia, attaccata al phaèton e guidata dal Duca. Non molto ben guidata, a dir vero; Giuliano la conduceva come un dilettante conduce, per lo più, un cavallo che sta provando.
Ecco qua.... la sapevi tu com'era andata? No confessò umilmente Drollino non la sapevo così lunga. Sapevo solo che ora.... si ritrovavano a Genova, colla scusa dell'avvocato. Mi figuro che sar
La diffidenza continuava, acre, spietata, nutrendosi del proprio elemento. Ora che non aveva più una ragione positiva di odiare quell'uomo, Drollino capiva d'odiarlo maggiormente. C'era dei momenti in cui gli veniva come un insano rammarico che Giuliano avesse lasciata la Russa.
Milla, invece, cominciava a persuadersi. Ah! Drollino!... mi rincresce tanto. Avevo certe idee.... certi progetti.... Pensa.... andar via ora, dopo che m'avevi insegnato a montar a cavallo. Il giovane si morse le labbra. Sicuro.... rispose così adesso si divertir
Verrò.... disse lentamente, con isforzo, come se una possa arcana, alla quale egli obbediva a malincuore, gli imponesse quella parola d'adesione. Oh! bravo, bravo disse Milla, picchiando le manine una contro l'altra. Bravo, Drollino, così va bene. Vieni subito. Ora, abbiamo gente continuò animandosi e il signor Duca sar
Drollino non disse nulla più che il suo solito «Ah!» ma lo disse con un accento rauco, quasi gutturale. Allora la Carolina volle rassicurarlo. Oh! oh!... non era gi
E Drollino a furia di sentire quella vocina dire che i moccoli non stanno bene cominciò ad arrossire ogni volta che, per caso, gliene sfuggiva detto uno. Non gi
Non disse nulla, però, al signor Damelli. Si rivolse invece alla Duchessa. Milla, lietissima, ringraziò con effusione Giuliano.... per quel pensiero così delicato. E subito mandò a chiamar Drollino. Quando se lo vide davanti serio, quasi cupo nel sembiante, rimase per un momento imbarazzata, e l'esito della commissione non le parve facile come le era parso un momento prima.
A dir vero, siccome essa dormiva placidamente quand'era accaduto tutto quel tramestìo, non sapeva bene cosa fosse stato; ma dai discorsi di Miss Spring, entusiasta del fiery boy, s'era capacitata che Drollino aveva fatto qualche cosa di straordinario. E perciò lo guardava ammirata, un po' impaurita forse da quella magrezza e da quel pallore eccessivo.
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