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Aggiornato: 18 giugno 2025


Dormono i nidi ed i fragili fiori Posan col capo languido che pende, Si confondon le forme ed i colori... E l'ombroso vial qualcuno attende. Il gracile tuo corpo lotta fiera Brevemente pugnò: Ma vinse alfine L'alma alata e fuggì. Misera fine, Vittoria altera! L'alma fuggì pari ai fulgenti versi Che uscìan da te quasi inconsciente e ignaro E se ne andavan per le vie dispersi Del mondo avaro

Non seccarmi l'anima con questo lei; alla tribuna della stampa, per tua regola, non si usa che il tu. Sa; io non conosco nessuno.... E io neppure: tutti questi colleghi che dormono, li vedo oggi per la prima volta, poichè tutti i giorni qui si cambia personale. Del resto, le conoscenze alla tribuna son presto fatte.

Quella gran luce fa biancheggiare nel fondo le isole gigantesche dei fabbricati. Gli alberi rompono un tratto quella gran mano di bianco; ma sotto gli alberi, la luce dei chioschi, dei caffè, delle botteghe, sforacchia per mille versi la frappa. Poveri alberi, quando dormono? E quando cessa questo viavai di gente, e questo affollarsi di vetture, di omnibus e di tramways?

Il cameriere chiamato accorreva prontissimo. Marzio, riprese il Conte, la famiglia che fa? Dorme. Tutti? Tutti; almeno sembra, poichè ogni cosa sia tranquilla in casa. E quando io non posso dormire ardiscono riposare in casa mia? Va', guarda se veramente dormono; oreglia alle stanze, in ispecie quella di Virgilio; sprangale pianamente per di fuori, e torna. Marzio andò.

E il paterno governo, simile al giusto Dio che fa cader la grandine e i fulmini sul campo dei peccatori, deve aggravar la mano su coloro che hanno le sfacciataggine di urlare quando tutti dormono: i galantuomini non devono essere svegliati... lo impedisce anche il regolamento di Pulizia!

Anche gli sventurati dormono la natura ha provveduto in qualche modo al destino dell'uomo, facendo che l'organismo incateni ogni cosa alle sue leggi inesorabili, e neppure il dolore possa sottrarvisi. Alla mattina dibattei lo stesso quesito; il cuore mi parlava meno forte l'amor proprio più invelenito che mai.

Quando più dormono le cose fuori di noi e come sottili profumi si sprigionano le più recondite memorie di vite che ci aspettano e ronzano intorno a noi sensazioni di oscuri mondi ignoti che ignorano il nostro sole, i nostri uccelli, le nostre rose, i nostri dolori, dove da cause più sottili derivano vite più delicate e fragili.

Oh, non lasciarmi, non lasciarmi mai, Solo conforto ai miei tristi vent’anni!... Tutti, presso di te, mamma, tu il sai, L’anima scorda i paventati affanni.... Oh, non lasciarmi, non lasciarmi mai!... Move da l’aure un alito di pace; Palpitante di stelle è il firmamento, Ed ogni umana sofferenza tace Come dormono i fiori e tace il vento: .... Move da l’aure un alito di pace....

Costui, continuava il Conte, sopra gli altri aborrisco; sotto quella superficie di ghiacciata mansuetudine non iscorrono meno veloci le acque della ribellione: aspide senza lingua, non però senza veleno. Quanto mi tarda, che tu muoia! Marzio, tornando, confermava: Dormono tutti, anche don Virgilio; ma di sonno travagliato, per quanto può giudicarsi dall'anelito febbrile. L'hai sprangata fuori?

Le case che dormono sembrano tutte uguali. Gli uomini che dormono tengono i piedi verso le finestre, il capo al muro, per vedere in faccia il sole non appena torner

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