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Aggiornato: 10 giugno 2025
Il principe s'impazientava e disse: Ma mi offra una cifra. Che so, un centinaio di mila lire, ma sono molte, perchè il giornale costa, il giornale divora i capitali e potrei rovinarmi. Vada per centomila lire, disse il principe per farla finita, ma il contratto si deve far subito e quella somma deve essere sborsata all'atto del contratto. Io parto e domani farò stendere l'atto di vendita.
Qual pare a riguardar la Carisenda sotto 'l chinato, quando un nuvol vada sovr'essa si`, ched ella incontro penda; tal parve Anteo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch'i' avrei voluto ir per altra strada. Ma lievemente al fondo che divora Lucifero con Giuda, ci sposo`; ne' si` chinato, li` fece dimora, e come albero in nave si levo`. Inferno: Canto XXXII
Tu t'affidi a me e io approfitterò di questa fiducia. Quando il leone ha fame divora carne ed io gli darò da divorare la carne di Fathma! Un lampo sinistro guizzò nei neri suoi sguardi e la sua fronte s'aggrottò. Le sue manine accarezzarono con feroce compiacenza la brunita canna della carabina, sospesa all'arcione.
Don Guottibuossi non mangia, divora, e mostra la faccenda a lui non tocchi. Rugger, ch'era pur saggio, s'addolora, e mangia adagio e talor chiude gli occhi, e tra sé duolsi d'avere una suora da pigliar con la trappola che scocchi. E Bradamante in sull'avviso stava, e spicca morsellini e sogghignava.
E la Fame li decima! Oh! la Fame!... L'arcano Problema, che scombussola ogni sistema umano! Come mai questo squallido fantasma esiste? Noi Siamo pochi; la Terra è grande; i frutti suoi Dovrebbero bastare a color che vi stanno! Chi ruba?... Chi nasconde? Ov'è dunque l'inganno? Perchè dunque chi suda, e raccoglie, e lavora, Digiuna presso un uomo che ozïando divora?
Egli non discorreva più; mangiava: aveva davanti un'oliera con olio, aceto, pepe e sale, e ghermito per le gambe un mazzo di fanciulli, attendeva a trinciarli con un coltellaccio a modo di sparagi... Oh Dio! costui è un Polifemo in progresso; invece di mangiare uomini nudi e crudi, se li divora vestiti e conditi! e stavo per venir meno.
Ora torniamo a Gan, che s'innamora de' tremila zecchini, che son belli: gli tocca e con la vista gli divora; poi gli ripon ne' sacri suoi cancelli; poi ride e dice: Questi gli sparagno, perch'io sono il mignon di Carlo Magno. Volle che Filinoro gli facesse una scrittura, in viso assai cortese, con la qual dell'incarco promettesse a Gan cento zecchin pagar il mese.
Perchè vi è in voi un principio di atrofia della vita fisica, occasionata dall'esorbitante assorbimento della vita morale. L'anima vi divora. Bisogna dunque soddisfarla... o ucciderla. Io non afferro le cause di questa mancanza di equilibrio tra le due funzioni, il di cui esercizio parallelo costituisce la vita normale e la salute.
Quel cotale mi conduce in non so che sito. Il fotografo mi accomoda a modo suo. Mi ferma la testa in un mezzo cerchio di ferro, onde io non muovami. Mi si prega di restare immobile; e, di botto un grande occhio nero e lucido si divarica dinanzi a me, che divora la mia persona. Quell'occhio fascinatore, vampiro, mi d
E allora m'abbandona ogni fierezza, Ardua fatica è ripigliare il canto; Il verso languido Somiglia a debil ala che si spezza, E rido amaramente del mio vanto. E parmi allor che la vita nemica Noi sfuggire possiam sol per brev'ora; Poichè implacabile Torna e ne schiaccia con la sua fatica E il coraggio ch'è in noi sperde e divora.
Parola Del Giorno
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