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Aggiornato: 5 giugno 2025


Guardia! guardia! La voce del detenuto era diventata rantolosa. Guardia!... guardia!... Dopo un quarto d'ora di questo lamento che ci lacerava il cuore sentimmo dei passi che andavano verso la cella del disgraziato. Che c'è? gli domandò la guardia. Sono ammalato.... muoio! Signore, fatemi morire! Adesso vado a prendere le chiavi. Di notte le chiavi delle carceri sono in direzione.

E Petronio uscì inchinandosi, e chiuse l'uscio. Come vi chiamate? chiese poscia Marini al detenuto. Mi avete interrogato un'altra volta, rispose Curzio con piglio sprezzante. Il mio nome vi è noto. Il giudice processante, vedendo che incontrava del duro, si atteggiò al sembiante della dolcezza. Egli sapeva assumere modi e parole diversi, secondo l'indole dei detenuti da esaminare.

Sono considerati dei rognosi e presi a pugni e spesso a coltellate. Dove è uno di loro, l'ergastolano o il recluso o il detenuto non è più tranquillo. La sua vita rimane un tormento spasmodico fino alla sua scomparsa. Chi l'uccide diventa un eroe ed ha l'applauso generale, perfino, spesso, dei secondini che disprezzano le spie.

Quali siano i mezzi per introdurre nel paese le industrie, non scrive, riserbandosi di esporli oralmente ai governanti; e si sa che i suoi consigli non furono ascoltati, anzi egli venne rimandato nelle carceri di Vicaria, nelle quali era detenuto sotto l'accusa di falsa moneta.

E a Petronio, ch'era di ritorno, al solito, col mazzo delle chiavi e la sua berretta nelle mani: Animo, disse, andate a prendere il detenuto Curzio Ventura. Una carrozza si fermò in quel momento innanzi alla porta delle Carceri Nove. Era la principessa Rizzi, che giungeva con Maria Tognetti.

I discorsi che si facevano erano noiosissimi. I condannati non si occupano che di pane, di reclusori, di regolamenti, di minestra, di punizioni, di guardie buone e cattive e di direttori con o senza peli sullo stomaco. Per me, erano però discorsi utilissimi. Perchè mi rivelavano la vita intima del detenuto. Il mio vis-

Il prigioniero si avviava col secondino, quando il giudice li richiamò indietro: Aspettate! Petronio, domani, che è un giorno dedicato a san Pietro, farete digiunare rigorosamente questo detenuto: ciò servir

Giuliano, dormi bene! Una sera ci sono cascato anch'io. Un detenuto sopra o vicino alla mia cella si mise a gridare: Numero tale? Che c'è? Che cosa hai fatto? Non risposi. Buona sera. Buona notte. Questo semplice dialogo mi fece affiggere sul dorso dell'uscio della mia cella che il direttore mi aveva punito con dieci giorni di pane ed acqua!

Il diciannove di marzo un italiano ha ricorso al nostro ministro a Buenos Aires per essere stato arrestato nella Pampa Centrale, detenuto otto mesi senza ragione, e derubato dalla polizia di cinque cavalli e di tutte le sue mercanzie.

Ad un cenno del capo-custode, Petronio, tutto lieto, si affrettò a togliere le manette al detenuto. Venga, signor cancelliere, abbiamo finito, diceva intanto il giudice a Passerini; e questi, contento anch'esso come Petronio, raccolse in fretta le carte e le penne.

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