Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 9 giugno 2025


Come? non sai dove sia il palazzo *, dell'illustrissimo mio padrone? Bestia che sei! gira di l

Ma gli oscuri fatti da ultimo narrati avevano un eco anche ne' dorati appartamenti, ove non di rado trovansi a fronte il vizio cortigiano, e il bachettonismo intollerante. In un'ampia sala terrena del palazzo dell'Illustrissimo s'accoglieva, la domenica dopo quella in cui Damiano fu preso e messo prigione, un circolo di dame e cavalieri più dell'usato numeroso e magnifico.

La contessa Cunegonda, sorella dell'Illustrissimo, quella dama potente ch'egli stesso, se vi ricorda, teneva quasi in conto d'un ministro di stato, mosse dignitosamente verso i due venuti e con un gesto quasi regale invitolli a sedere. E i due, fatta di nuovo qualche cerimonia e qualche riverenza, obbedirono.

A quelle parole, accompagnate da una risata sonora dell'Illustrissimo, il segretario indietreggiò; e il giallore del suo viso, dal mento scorcio fino alla calva nuca, divenne un rosso di fuoco; chinò il capo per nascondersi, balbettò qualche scusa che finì in un sibilo strano; ed ecclissandosi dietro al corpulento maggiordomo che in quella avanzavasi, imboccò la porta e disparve.

«Ho sentito: suonarono undici ore. Ma cosa è che stamattina vi siete alzata così per tempo.» «Sto aspettando il marito mio che se n'è andato alle feste dell'illustrissimo signor Barbarigo, e può badar pochissimo a tornare.» «Oh! Il signor Apostolo Malumbra s'è posto anch'egli a filare del gran signore, Ghita mia

Un messaggio dell'illustrissimo signor Doge e del comune di Genova; rispose Pietro Fregoso, togliendosi di cintura un rotolo di pergamena, suggellato di piombo, colle armi della Repubblica. Ai quali auguriamo ogni prosperit

Così dicendo, il prete fissava gli occhi ardenti nel volto dell'Illustrissimo; il quale, compreso da un tremito che non poteva nascondere, impallidendo balbettò con infinta sbadataggine: Che storia è questa?

Un omicciattolo corputo, tarchiato, volgare all'aspetto e al portamento, entrò subito nella camera del suo signore. Era il suo cameriere, e più che servo, consigliero e amico; il solo della casa che avesse licenza di penetrare negl'intimi appartamenti del padrone; e sapeva tenerlo codesto suo privilegio: era, se volete, il Mefistofele dell'Illustrissimo.

Se il Signore Iddio voleva ch'egli, sior Bortolo, si ristabilisse in salute, e se non gli veniva meno la fiducia dell'illustrissimo conte Leonardo, sperava di ripigliare ancora in mano le redini dell'amministrazione; se poi doveva soccombere, egli si sarebbe presentato al suo Giudice con la coscienza netta e col convincimento di aver sempre servito fedelmente i suoi benefattori.

E traendo un foglio, glielo pose sott'occhio. Era la lettera, scritta per ordine dell'Illustrissimo dal suo procuratore; quella stessa, con cui era stato fatto all'abate Teodoro assegnamento di sei mila lire, a beneficio d'una persona a lui nota.

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca