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Aggiornato: 9 giugno 2025


Si deve eseguire un'impresa. L'Imperatore dell'Elba volle gi

Abbiamo trovato il bravo Giccamo sulla via da Follonica a Massa, che cedendo alle ragioni e alle preghiere di Angiolo Guelfi abbandona i proprii affari, e torna difilato a Follonica. Da quel momento, Giccamo non ha preso più un minuto di riposo. Parte la sera del 29 agosto in baroccino insieme a suo figlio per Piombino; approfitta della circostanza di essere il fornitore della brace dei penitenziarii di Portolongone e Portoferraio, e prende la via dell'Elba senza essere provvisto del foglio di via allora prescritto; per fare ciò è naturale che non può servirsi della Posta, e si dirige a un tale Pietro Del Santo detto Bacco barcaiuolo, il quale allega il solito ostacolo del foglio di via per e per Giccamo, e i di cui scrupoli sono vinti dalla lauta mercede di sei francesconi; si fa sbarcare di contrabbando alla Punta al Cavo fra Marina di Rio e Portoferraio; di l

Mi si mostrino le carte che indicano la situazione dell'Elba! Elba, ebbene sia l'Elba! Ed un'idea passò nell'animo suo. I favoriti di sua sorella Elisa di Toscana erano quelli che avevano proposto l'Elba, poichè rimaneva assai vicina alla Toscana; e così egli andò ad assumere il possesso di questa piccola isola: e questo fu il risultato di quei tanti combattimenti che avevano sconvolto il mondo.

Così spesso lo si è paragonato a Prometeo incatenato, che questo quadro è oramai vecchio; esso sta tuttavia tanto bene a questo eroe in esilio, che era in condizione di spezzare le catene dell'Elba, sino a che la forza e la violenza non lo ribadirono in ceppi diamantini allo scoglio di S. Elena. Dopo, quali lotte da giganti!

Tutte le potenze d'Europa sono dietro il tavolo verde, mettendo in movimento mille penne e mille lingue; tutto il mondo è un protocollo ed un campo di lotte diplomatiche e tutto questo per il piccolo uomo dell'Elba.

Ed era di recarsi, come dissi, nel Centro, ma capitanando una colonna di due o più migliaja di Corsi ch'erano ordinati e con armi. Mancava il danaro pel noleggio dei legni e per un lieve sussidio da lasciarsi alle famiglie povere degli isolani che doveano seguirci. E questo danaro ch'era stato, a quanto dicevano, sacramentalmente promesso da uomini legati a un Bonnardi prete patriota e affigliato di Buonarroti, non venne mai. Due dei nostri, Zuppi e un Vantini dell'Elba che fu poi fondatore di parecchi alberghi in Londra ed altrove, furono inviati al Governo Provvisorio di Bologna a offrirgli l'ajuto e chiedergli la somma indispensabile, e da quel Governo inetto che non fidava se non nella diplomazia e s'atterriva dell'armi ebbero risposta di stranieri barbari: chi vuole la libert

Poveri uomini con giacche di lana di capra, il berretto frigio in mano, aspettavano confusi, timorosi e curiosi il grande uomo, che aveva conquistato il mondo e regalato paesi e corone, come altri sovrani regalano anelli e decorazioni, e lo attendevano come loro sovrano, come principe dell'Elba. Una banda musicale suonava una nenia pastorale.

«Quando il leone dell'Elba scosse le catene per ritornare in campo a ricominciare la lotta, i popoli, scorati o ribelli, lo rinnegarono, lo consegnarono al nemico, l'obbliarono o, peggio ancora, ricordarono lui vivo e sofferente a Sant'Elena come una sublime figura istorica gi

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