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Aggiornato: 6 giugno 2025


Il signor Guizot si faceva piccino piccino per scivolare tra le dita dell'Austria. Pio IX tuonava. Carlo Alberto stava in agguato, in aria torva e selvaggia.... e che so ancora. Tutto ciò abilmente frammisto a speranze onde provocare a terrore, onde paralizzare l'azione. Gabriele si ravvicinò. Filippo parlava alto; non vi era dunque indiscrezione ad udire.

In mano dell'Austria! È parola questa, o giovani, che suona insulto a noi tutti, e non dovrebbe lasciar nell'anima vostra campo a pensieri fuorchè di guerra a me conceder parole fuorchè di guerra. La terra lombarda è schiava. Il croato ride stolidamente feroce in Milano dei nostri libri, dei nostri circoli, del nostro cinguettìo di sofisti. Libert

«Riflettete. Il partito dell'Austria, e però delle potenze del Nord, è preso: guerra, guerra inevitabile a qualunque progresso italiano, perchè qualunque progresso è mortale all'Austria; guerra, ne segua che può. E quando essa vide il pericolo non si arretrò davanti a patti di non intervento, a minaccie ad altro. Volete ch'essa si rassegni a morire? A morire vilmente? Essa avventurer

La questione italiana fu iniziata, anzi posta nel Congresso di Parigi dal conte di Cavour, con il consentimento dell'Imperatore, l'Inghilterra favorendolo. A Plombières furono convenute forse l'alleganza di famiglia e l'alleganza nazionale. E la guerra del 1859 spuntò in quel firmamento ove dovevasi vedere quindi a poco la stella d'Italia brillare, quella dell'Austria impallidire.

Inferociti pei supplizî di Mantova , gli influenti fra i congiurati, raccolti una notte in numero di sessanta a convegno, decretarono sul finire dell'anno che si moverebbero e m'inviarono dichiarazione solenne che, s'anche il Comitato Nazionale ricusasse assenso ed ajuto, farebbero, anzichè soggiacere a uno a uno alle persecuzioni dell'Austria, in ogni modo e da .

L'emancipazione della Lombardia doveva intanto comprarsi col tributo annuo di quattro milioni di fiorini all'impero, col pagamento annuo d'una rendita di circa dieci milioni di fiorini, trasportata sul monte Lombardo-Veneto, come parte nostra del debito pubblico dell'impero, e coll'obbligo di combattere colle nostre truppe le battaglie dell'Austria.

Voi dunque, ai quali par fede che una nazione non possa farsi e vivere senza re, non potete avere il re che chiedete, se non aprendogli la via con una insurrezione di popolo. L'INSURREZIONE è, per voi come per noi, l'unica soluzione possibile del problema italiano. Per voi, come per noi, l'iniziativa dell'impresa spetta al nostro popolo: il monarca unificatore non può che seguire; l'esercito piemontese non può che rispondere alla chiamata de' suoi fratelli. Perchè dunque non vi unite con noi a procacciare, a promovere, a persuadere l'insurrezione? Perchè, invece di decretare, voi esule, a una terra schiava un re alleato in oggi degli alleati dell'Austria, non vi adoprate con noi a scuotere i giacenti, a rinfrancare gl'incerti, a raccogliere gli ajuti per chi vuol movere, a diffondere concordi la parola che suscita, a cominciar contro l'Austria quella guerra, che può sola presentare al re vostro opportunit

Egli trovava che il berretto di Michelangelo era troppo grande per covrire il papato per la grazia dei re, quale era escito dal congresso di Vienna, una Chiesa cattolica sotto la protezione e la sorveglianza della polizia e della gendarmeria dell'Austria. Sembra un vaneggiamento! L'Austria del 1847 fu poscia surrogata dalla Francia.

L'imperatore ravvisò nell'antico dominio del Ponto il solo punto vulnerabile dell'impero russo, giacché un'irruzione in Bessarabia non era possibile senza l'aiuto dell'Austria; ma gi

Dei primi anni dell'austriaca dominazione poco altro mi rimane a dire, se non che, essere stata la Reggenza provvisionale disciolta il 1.º di gennaio del 1816 per dare luogo ad un consiglio di governo, di cui fu presidente il governatore conte Saurau, e che era composto di dieci consiglieri, fra i quali il vicepresidente fu il conte Jacopo Mellerio; non essere stato in alcuna guisa alleviate le imposte, anche quando venne raffermata la pace; essere stato abolito l'antico ufficio di polizia del dipartimento dell'Olona, e date le attribuzioni di quello alla direzione generale di polizia di Milano; essere stati i sudditi italiani di S. M. l'imperatore d'Austria dimoranti fuor dello Stato, richiamati nello Stato medesimo, sotto pena, in caso di contumacia, di essere puniti a' termini dei decreti dell'anno 1812; agl'Italiani sudditi dell'Austria che militavano pel re di Napoli essere stata comminata la morte civile e la confisca dei beni se non si toglievano immantinenti da quegli stipendi; essere stata (per legge del 26 agosto 1815, sottoscritta in nome della Reggenza dal suo segretario Strigelli, e la quale tuttora è in vigore) promessa una mercede di sei fiorini a qualunque persona non militare che arrestasse un prigioniero di guerra fuggitivo, e il quale si tenesse nascosto o errasse senza scorta. I termini con cui conchiudevasi quella legge sono i seguenti: «La presente determinazione è specialmente applicabile ai militari ed agli ufficiali civili delle nazioni francese ed italiana, i quali, appartenendo in origine al reame di Napoli, sono stati mandati sotto buona scorta militare nell'interno della monarchia austriaca». Farò quivi notare che tutte le leggi repressive di un qualche misfatto o delitto contengono la formale ingiunzione ad ogni buon cittadino di denunziare il colpevole. I medici e i chirurgi non sono gi

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