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Aggiornato: 25 giugno 2025


E tu debbi tenere per necessitá e non per dilecto; questi dilecti sonno degli uomini del mondo, e i tuoi dilecti debbono essere i poveri e il visitare gl'infermi, sovenendoli ne' loro bisogni spiritualmente e tenporalmente, però che per altro non t'ho Io facto ministro dátati tanta dignitá. Ma, perché tu se' facto animale bruto, però ti dilecti in essi animali.

O dimonio incarnato, senza lume, tu cerchi quel che tu non debbi cercare; loditi e vantiti di quello che tu debbi venire a grande confusione e vergognarti dinanzi a me, che veggo lo intrinsico del cuore tuo, e dinanzi a le creature. Tu se' confuso, e le corna della tua superbia non ti lassano vedere la tua confusione.

85 Facemmo, come sai, triegua con patto di dar soccorso alla milizia nostra. Non debbi

Questo fa per farle venire a tedio l'orazione sancta, dicendo spesse volte: Questa orazione non ti vale, però che tu non debbi pensare altro actendere ad altro che a quel che tu dici. Questo le fa vedere il dimonio perché ella venga a tedio e a confusione di mente, e lassi l'exercizio de l'orazione.

Quello che tu non vedi che sia expresso e palese peccato mortale non il debbi giudicare nella mente tua altro che la volontá mia in loro; e vedendolo, non el pigliare per giudicio, ma per sancta compassione, come decto è.

Non mi batter piú la porta. Debbi essere ubbriaco. TIMARO. Apri qui, fiera! Ti taglierò un'orecchia. PILASTRINO. Questa volta, voglio che tenga di mula di medico cosí come sei bravo. TIMARO. Quello è desso; è Pilastrin. Parti che ha scelto l'ora di andare al letto? Mi bisogna averlo con le buone. Odi, o Pilastrin: ti prego; fatti fuori. PILASTRINO. Tu m'hai rotto la testa. TIMARO. Ascoltami.

Or so perché il ribaldo mi confortava a lasciarla: per goderla lui. Se io non fo tal vendetta che, fin che questa terra dura, sará essempio ai servidori che non sieno traditori a' padroni, non voglio esser tenuto uomo. Ma, in fine, se altra certezza non n'ho, io non tel vo' credere. So che tu sei un tristo e gli debbi voler male; e fai perch'io me lo levi dinanzi.

PASQUELLA. È segno che la dici spesso: nol debbi tu forse sapere il paternostro. Eh! Dágli un po' qua, ch'io gli conti. GIGLIO. Tommala; mas vamo dentro en casa. PASQUELLA. Sai? Guarda che tu non sia veduto entrare. GIGLIO. Á qui non sta ninguno. PASQUELLA. Entriamo. Uh trista a me! Le mie galline son tutte qui. Fermati, Giglio, un poco costí; ché, se fuggissero, non le giugnerei oggi.

Voglio dunque, e debbi volere tu e gli altri servi miei, che vi diate a cognoscere perfectamente voi, acciò che piú perfectamente cognosciate la bontá mia in voi.

Tu debbi stare fermo e stabile, seguitando la doctrina della mia Veritá, conficcando il cuore e la mente tua in Lui; e tu ti vòlli come la foglia al vento, e per ogni cosa vai a vela.

Parola Del Giorno

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