Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 31 maggio 2025


Entrate meco, entrate al convito nuziale. Vieni, o sagrestano, vieni col coro e precedimi intuonando il cantico delle nozze. Vieni, o sacerdote, vieni a darci la benedizione, prima che ci mettiamo a giacere. Tace il suono, tace il canto; la bara sparí. E obbedienti alla chiamata, quelli correvano veloci, arri arri arri! sulle peste del morello.

Una volta ne fumavo cento. Eravamo dunque in quattro. Non si pensava a nulla. Si spalancò l'uscio senza darci tempo di buttar via sigarette e pipe. Entrarono quattro guardie, le quali, dopo averci ingiunto di non muoverci, ci ordinarono di spogliarci. Nudi ci fecero mettere in quella parte della stanza dove non era che la parete. Ci passarono le mani per il corpo dal capo ai piedi, ci guardarono tra le dita, ci frugarono per i capelli, ci palpeggiarono qua e l

CRIVELLO. Io t'ho detto: io 'l vo' dire a Bita, che ti provegga di qualche cittona acciò che tutti a quattro insieme possiam darci buon tempo in questo carnovale. SCATIZZA. Oh! Noi siamo all'ultimo. CRIVELLO. Daremcelo questa quaresima, mentre ch'i padroni saranno alla predica a vagheggiare. Ma sta', ché l'uscio di Gherardo s'apre. Tirate un poco piú qua. SCATIZZA. Perché? CRIVELLO. Oh!

E d'altra parte aggiunse poco dopo che valgono le memorie senza le speranze? Se pure esse possono darci qualche conforto, gli è quando abbiamo innanzi agli occhi un orizzonte di luce che possiamo popolare dei fantasmi più leggiadri. Spezzate l'avvenire, e il passato diventa un abisso che impaura. Or bene la vecchiaia non ha avvenire, non ha speranze.... fuorchè una.

Eccoci all'uscita della famosa caverna del Tivano: ora scenderemo nella valle del Lambro, passeremo il monte a Magreglio, e caleremo a Vassenna: questo è il cammino che facevamo prima che il signor Gian Giacomo fosse padrone di Lecco, poichè in quelle acque potevansi gettare le reti a buone tinche; ma era d'uopo tenersi al largo dal capo di Bellaggio e da Limonta, ove stavano sempre appostati i mastini per darci la caccia".

Sguardo e pensiero si levano più in alto, e dal profondo del cuore, col più ardente palpito che possa destare in un cuore umano la gratitudine, saluto e ringrazio i padri e i fratelli che non son più, quelli che languirono negli esigli e nelle carceri, e quelli che spirarono sui patiboli e sui campi di battaglia per darci questa grande patria, la quale, dopo cinquant'anni di dolore e di sangue, oggi s'integra e s'incorona al cospetto del mondo.

Ah! conosco tardi la mano divina che mi percuote; tardi, che la innocenza sola può darci contentezza: io tenni altra strada, ed ecco mi trovo ad avere fabbricato, con la mia, l'altrui rovina: e di me pazienza; ma di tanti altri innocenti... oh!... Io ammazzai Olimpio temendo che la sfacciata scelleraggine di costui non vi offendesse, e mi è riuscito il contrario. Ma io giuro per quel Gesù che dovr

Quella donna era piena di misericordia e d'indulgenza: era buona, buona, buona. Chi ama bene, soleva dire, perdona molto. Rimasero tutti pensierosi; e Giorgianni, per interrompere il silenzio, esclamò: Sicchè, figliuoli, me lo fate vedere questo appartamento, questo nido di seta e velluto? Non ho potuto darci che un'occhiata di sfuggita. Andiamo rispose Guido cominceremo dal salone.

Intanto noi attenderemo a darci qui un po' di buon tempo, perchè è da qualche mese, caro mio, che non stiamo tanto in sul vivere allegro. E penso che anche tu ne avrai bisogno, e questa moglie tua la quale ha patito così gravi affanni, ben più gravi dei miei senza dubbio, che per verit

A noi parve per quel giorno averne avuto d'avanzo; e poi, comunque bestie, le aquile avevano patito troppo strazio. Allora il barone si allontanò fischiando dall'altra parte del monte, senza darci, aspettare il saluto.

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca