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Aggiornato: 5 giugno 2025
Al tennis Edith, diafana e leggiera, volava come una saetta, giocando all'impazzata, ridendo tra i flavi capelli scomposti; ed aveva le guancie rosate diceva Nino come il cuore di una conchiglia. Alla sera Edith si abbandonò in una seggiola a dondolo, ed era pallida e dolce, che pareva una farfalla stanca. Non è vero, Valeria? disse Nino. E Valeria disse: E' vero.
Era una notte come la prima del loro matrimonio, diafana e lieve, ma gli ultimi profumi, vaporanti in quel sonno della terra, avevano una dolcezza anche più acuta. Alcuni alberi disegnavano sulla strada grandi macchie oscure. Ella ebbe una vaga impressione di languore e si abbandonò sul suo braccio, mentre da tutta quell'ombra, che li circondava nascondendoli nel proprio mistero, le veniva nuovamente una più cupa tristezza, una inesprimibile persuasione di non essere ella medesima più che un'ombra abbandonata per una notte senza fine. Egli invece camminava con insolita vivacit
Fanciulle di tredici anni, che avevano la pelle diafana e gialla come l’ambra e lunghe sino ai calcagni le chiome, erano a lui offerte dai padri; ed egli molto si dilettava dell’amore. Bufali eccitati con ortiche venefiche e tigri furiose combattevano dinanzi a lui, dentro gabbie di bambù ampie come circhi.
È l'ora sacra in cui pare che l'anima resa più diafana riceva nel profondo silenzio delle sue acque il riflesso delle cose invisibili che passano e s'increspano all'alito degli spiriti che non possono più nè morire nè dormire. È l'ora in cui i desideri sepolti bussano al cuore delle fanciulle che vegliano e i sogni fanno ridere i bambini che dormono.
Ma se la dolcezza di grandi occhi feminei, sole e rugiada, cali, se una voce pallida, nel silenzio odoroso d'un talamo esile mormorio, li ravvivi; se una mano bianca e fine, gigli su rose, fremendo, con la diafana unghia li carezzi, su dal sepolcro del volume avello bianco ove il dolore si acqueta, vagano bruni ed alati come uccelli all'alba, e bisbigliano, e l'anima del poeta sale, per le dita, lieve a baciar, ebbra di amore, le inanellate gemme della Pietosa.
Era bianca in volto, disfatta, quasi diafana, e in quel punto mi parve davvero che ella avesse a sollevarsi da terra e librarsi a volo, come gli angioli, di cui possedeva la bellezza delicata e soave. Si avvide che la guardavo malinconicamente, e un lieve color di rosa le tinse le guance. «Qui, Aloise; disse ella; siedi daccanto a me; guarda l'orizzonte, come è bello, fiammante di vivi colori!
Io dimando mille volte perdono a V. E. Rev.ma. Io non aveva alcuno intendimento di spiacervi. Gli era un paragone involontario con quella tosa di diciotto anni, svelta come una colonna gotica, bianca e diafana come il vapore dell'alba, l'occhio languido dell'amore che si risveglia, la bocca di rose che scoppietta baci, una Venere sotto la pelle d'un cherubino, che d
Visconte! esclamò la contessa stendendo al giovane la sua bella mano diafana e sottile la vostra avventura è davvero singolarissima; pure, se io avessi a narrarvi le strane sorprese a me toccate dacché giunsi in questo albergo, voi rimarreste, pel restante dei giorni che il buon Dio ha segnati alla vostra esistenza, colle ciglia inarcate, Ma questo non è luogo dove si possano senza pericolo rivelare certi segreti... Qualche briccone potrebbe spiarci.... Ascoltate! le campane suonano l'Angelus... a momenti la chiesa sar
Le forme incerte somigliavano a nubi; nubi che cambiavano i profili e i colori ad ogni batter di ciglio. Il presbiterio era immerso in una nebbia diafana, inargentata dalla luna. Cantavano le cicale e cantavano i grilli. I prati erano costellati di lucciole, e Bazzetta zuffolava una canzone che era in gran voga a quei tempi.
Voleva segnare quell'ammasso di capelli coperti di cipria, in cui si frammischiavano fiori e gemme, e involontariamente invece sulla tela ondeggiavano delle chiome bionde sciolte, naturali, che cadevano su d'una veste candida e baciavano una guancia bianca, diafana. La figura che appariva sul quadro era ideale, angelica, bella come un sogno di poeta, con due occhi celesti che ignoravano la terra.
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