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Aggiornato: 25 luglio 2025
Nella curiosissima opera di Filone, intitolata «L'ambasciata a Caio», si può vedere sino a qual punto Augusto fosse clemente con gli ebrei. Il dotto alessandrino afferma che Augusto trattò sempre con dolcezza gli ebrei, conferma che essi abitavano nel grande quartiere del Trastevere, erano per lo più schiavi liberati e non furono costretti a mutare le consuetudini dei loro padri.
A questo attacco Tina volse la testa alla porta dell'altra camera, nella quale Betta curiosissima, come tutti i solitari abbandonati, doveva ascoltare; ma non ebbe il coraggio di alzarsi per chiuderla; poi si sentiva riprendere dalla stessa lassitudine della sera innanzi, quando aveva finalmente ceduto alle istanze della mamma.
D'un tratto, Lidia s'era assunta la divisa dell'obbedienza, d'un'obbedienza curiosissima, fingendo d'ignorare i miei gusti, e sbizzarrendosi a invitar gente che non mi piaceva e a trascurarne altra che mi piaceva assai, come quel buon Caccianimico, il quale veniva sempre a visitarci, ma ci vedeva di rado a visitar la sua signora.
La mestizia di Ernesta, cui le parole del medico suonavano dure per la prima volta, faceva una meschina figura al confronto di quell'acuto dolore. Si parlò ancora e sempre di cateratte; Virginia era curiosissima, ed il dottore Agenore, impastato egli pure di creta come tutti i dottori, sapeva di non trovar ogni giorno un'occasione di sfoggiare le sue reminiscenze scolastiche.
Un'altra spesa superiore alle sue rendite, e alla quale Lalla lo assoggettava senza darsi alcun pensiero, era quella dei libri. Ormai la biblioteca circolante, coi romanzi del Féval e del Ponson du Terrail, non appagava il gusto fine della giovinetta, che si appassionava col de Musset, col Feuillet, col Daudet, ed era poi curiosissima di leggere lo Zola.
E come la conversazione era stata interrotta espressamente sur un capitolo curioso e Regina era curiosissima ella si lasciò sfuggire dalla labbra: A domani. Il principe susurrò qualche parola al dottore. Questi dette le sue istruzioni alla nipote. Oh! i consigli, i consigli! Erasi in carnevale.
Giusto allora Alice provò una sensazione curiosissima, che la riempì di sorpresa, sino a che potette rendersene ragione: ella cresceva di nuovo; pensò che sarebbe stato bene per lei di lasciare il Tribunale, ma poi riflettendoci su, volle restare, almeno sino a che vi fosse spazio per lei. "Vorrei che non pigiaste tanto," disse il Ghiro che le sedeva vicino. "Posso appena respirare."
Il Palavicino sentì il rumore di due o tre usci che si aprivano, poi ebbe ad udire alcune voci, poi i passi dell'uomo di camera. Ad agitare la massa del sangue e a scuotersi, egli erasi dato in quel momento a passeggiare per la stanza come un viaggiatore frettoloso. Non erasi ancora fermato, quando l'uomo dall'uscio gli disse ad alta voce, che poteva entrare. Allora si fermò, si volse, fece uno sforzo estremo onde ricomporsi del tutto, ed entrò. L'uomo di camera, che prima non gli aveva molto badato, ora, mentre gli passava innanzi, lo guardò con un'attenzione curiosissima e indagatrice. Quando fu solo e sentì i passi del Palavicino che s'innoltravano nelle stanze: Chi sar
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