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Aggiornato: 8 giugno 2025
Pochi passi avanti a lui l'armatura della vôlta e delle pareti crollava con uno scroscio; per un momento attraverso uno spiraglio rimasto si videro i lumi lontani avvicinarsi, s'intesero delle voci angosciate che gridavano Si salvi, si salvi; poi si sentì un nuovo scroscio, anche quello spiraglio si chiuse, i lumi disparvero, le voci umane s'ammutolirono.
Ma, come avviene, nello sconforto profondo, mentre tutto cadeva, crollava, grondava sangue intorno a lei, essa sentiva avvivarsi e rinvigorirsi la sua passione per Roberto. Le vere passioni si alimentano e crescono, divampano fra gli ostacoli. Voglio andare a vederlo!... Voglio andare a vederlo! balbettava Antonietta. Le due donne, vestite a lutto, uscirono di casa. Era sempre in sull'albeggiare.
Si pose a sfogliare le rose, lasciandone cadere i petali nella cassa, come una pioggia delicata; buttò via gli steli nudi e verdi. Poi sfogliò i gelsomini che le cadevano fra le dita, lievi ed olezzanti. Rimase a guardare l'opera sua, tutta sorridente. Zia Angiolina crollava il capo con la sua grand'aria sentimentale. Che faceva il ventaglio nero, laggiù, nell'oscurit
Oh, che cattiveria, che cattiveria, che cattiveria disse ridendo e venendomi sempre più vicino, quasi rasente tormentare col greco e con tutti quei libracci un povero bambino! e così dicendo crollava la testa, e si appressava di più. Povero bamboccione disse d'un tratto, e mi prese con le due mani adunche per i capelli ed accostò il mio volto alle sue grosse labbra. Io impallidii.
Santa Lucia non lo assiste: questo che ha detto, non può essere. E va, che sei una bestia! Il bagnino si allontanò, scese la scaletta che porta sulla riva: Vicenzella crollava il capo, come se niente avesse potuto convincerla.
Mamma cara, mamma bella.... E il figliuolo nascondeva il capo nei cuscini. Poi venivano certi lunghi e paurosi silenzi che lo sgomentavano. Dimmi qualche cosa, mamma.... Ella faceva cenno che non poteva, chiudeva gli occhi, crollava il capo come stanca.
Quando c'era molta gente e il tabaccaio era in gran faccende, l'Errera entrava in bottega, guardava sul banco, nelle vetrine, dentro le scatole magari e crollava la testa, ripetendo malinconicamente: Non ce n'ha! E il Paglia stando sull'uscio: Ce n'ha? No: non ce n'ha.
E se mi rispondevo: «Colei che è tua per sempre, colei alla quale sei per sempre legato,» io sorrideva, crollava la testa quasi non comprendendo. Non dovevo aver più segreti? il mio cuore doveva essere aperto agli occhi di Lidia? Ma come, ma perchè, ma era ciò naturale? Invece di creder la mia personalit
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