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Aggiornato: 27 luglio 2025
Passa la legione di Montevideo, e un altro esercito viene innanzi, più tumultuoso, più ardente, più italiano, che agita in alto la bandiera di Giuseppe Mazzini: la legione dei Vicentini, il battaglione dei Pavesi, le reliquie dei suoi commilitoni d'America, il fiore dei prodi delle Cinque giornate, uno stuolo di signori lombardi, uno sciame di nizzardi e di liguri, un'accolta di combattenti di tutti i Corpi franchi dell'alta Italia, in divisa di soldati e in panni di cittadini, chiusi in casacche strappate ai Croati, vestiti del costume italico con la giacca di velluto e il cappello piumato, armati di fucili e di sciabole d'ogni forma e di spiedi e di bastoni e di scuri: l'esercito dei volontari del '48 che passa e lo saluta d'un evviva frenetico, rammentandogli il primo sangue italiano sparso su terra italiana sotto le ali vittoriose del nome suo....
No, voi leggete, discutete mentre i croati bastonano punti di sistemi stranieri; passeggiate tranquillamente. Amate! sì ma badate a istillare prudenza e tiepidezza d'affetto patrio nel cuore della donna che amate: il croato punisce col bastone le imprudenze femminili!
E il signor Daniele si esaltava a gridare e a pestare i piedi per vincere la commozione e il singhiozzo. In fine, non ho mica ammazzato nessuno... esclamò Giacomo, pensando essere venuto il momento di rimettersi in sella. Sicuro! rispose l'altro. Ma provati a dirlo a tua madre. Sai che... non si può parlare. Non si può fiatare. È un eccesso; peggio che sotto i croati.
Le compagnie di dragoni, croati e corazzieri, accoppiate due a due, formavano uno squadrone agli ordini di un sergente maggiore.
Quanto al frazionamento della cavalleria esso era per certo molto considerevole. Nel 1794, le quattro compagnie di croati del Reggimento Colonnello Avesani e le quattro compagnie di dragoni del Reggimento Colonnello Soffietti, che avevano stanza attorno al Chievo, fornivano appostamenti a Mozzecane, Valeggio (Valeso), Sorg
L'Haynau aveva ordinato che un battaglione di croati, di notte appostato, scendesse giù per la china del colle ed a forza occupasse le vie che conducevano al centro della citt
Siffattamente in tre giorni finiva la seconda campagna regia, e Vittorio Emanuele re successore firmava un trattato coll'Austria nel quale la riconosceva legittima padrona del Lombardo-Veneto, le prometteva pace e buona amicizia, le pagava 75 milioni di franchi per buona mano, accettava che i croati facessero la sentinella nella fortezza di Alessandria, e fra lui e l'imperatore eravi un ricambio di croci e di decorazioni.
Il papa, alla vigilia della vittoria finale, disapprova la guerra con una lettera-enciclica, e santamente intenerito, stringe in un amplesso paterno i croati suoi figliuoli in Cristo; il granduca cospira occultamente con l'imperatore, e intanto spreme sugo di papaveri sulla Toscana commossa, e più tardi fugge; il re Bomba pensa a massacrare la Sicilia, richiama le truppe dal teatro della guerra nazionale, insanguina Napoli co' suoi svizzeri, e spergiuro e scellerato riconfermasi re assoluto.
A Porta Tosa, ebbe il cappello portato via dalle palle nemiche, per aver difesa una famiglia, che stava per cadere in mano ai Croati; più tardi, mentre confortava un moribondo, fu ferita alla nuca. Tuttavia non si scompose e malgrado il sangue che le pioveva sul collo e sulle mani, continuò il suo pietoso ufficio.
Ancona, diroccata, affamata, straziata, dopo 35 giorni di resistenza veniva forzata alla resa. La marina mercantile Anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere. Era necessario pensare alla salvezza dei compromessi politici affinchè non cadessero nelle mani dei sbirri papalini e dei Croati.
Parola Del Giorno
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