Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 13 giugno 2025


La sentenza di morte gli era stata letta alla vigilia, in italiano e in inglese, senza che egli la comprendesse, cosicchè quella mattina lo sceriffo e le guardie non avevano altro da annunziare al condannato che l'ora dell'esecuzione; e lo fecero; ma il Cornetta protestò che mentivano e dichiarò che li avrebbe fatti arrestare!

Il conte di Rheingrafenstein diede fiato alla cornetta: Olá olá, su su, in piedi e in sella! Il Suo cavallo mise nitriti, e via d'un salto si slanciò innanzi. E dietro a lui precipitosa a fracasso tutta la salmeria; e un correre, uno squittire di cani squinzagliati su e giú per mezzo a biade e prunaie, per mezzo a ginestreti ed a stoppie.

Lo sceriffo ci permise di vedere il Cornetta, ma non volle che alcuno gli parlasse. Appena lo salutammo, il condannato, pallido, cogli occhi stravolti, si affacciò alle sbarre della porta e ci guardò fissi: non mi riconobbe. Come va, Angelo? gli dissi in italiano. Egli salutò col capo, fu agitato da un tremito nervoso e strinse convulsivamente i ferri della porta.

Cornetta aveva un viso solcato da brutte rughe, la carnagione giallastra e gli occhi chiari, senza espressione: era di statura ordinaria e mentre prima si sbarbava e teneva i capelli tagliati corti, durante il secondo processo se li era lasciati crescere alla nazarena. Prima della sentenza si mostrava fermamente convinto che non sarebbe stato condannato a morte.

Alle sette e trentaquattro minuti precisi si riaprì la porta del carcere e in mezzo al più profondo silenzio dei presenti Cornetta apparve fra le braccia di quattro uomini che lo trascinavano a stento. La forca distava dalla porta del carcere quattro passi soli. Il condannato vi fu portato sotto di peso, senza che i suoi piedi toccassero terra, mentre si dibatteva e urlava: No, no, che fate?

Un tremito impercettibile le correva lungo le mani bianche e nervose, che a un tratto s'afferrarono alla molle sottana azzurrina, convulsamente, e se ne empirono, come se volessero strapparla... Gli occhi arrossati della vecchia peccatrice cercarono di spiare tra quel soggolo e quella cornetta. Gli urli ricominciavano. Alla scelta! Alla scelta! Disse Cocotte: Tocca a me. Scelgo io.

Un medico, attribuendo quell'eccitamento al suo malessere, la fermò mentre traversava la corsia, e le disse, toccando leggermente la sua larga cuffia insaldata: Dovete risolvervi a lasciar la cornetta, Suor Maria, se volete star bene. Oh se fosse per me sola, a questa ora non ci penserei più, sospirò la suora. Ma, cosa fare?

Il cielo era nuvoloso; minacciava di piovere. Continuava a entrar gente, e alle sette c'erano nel cortile quasi quattrocento persone, mentre la sera innanzi lo sceriffo aveva detto che trattandosi di un pazzo come il Cornetta, non avrebbe accordato più di cinquanta permessi.

, per Dio! vo' proseguirla, voglio sbramarmi. E sia pure a dispetto di te, o scimunito, e a dispetto di Dio. Egli mena vibrata la frusta, fiato alla cornetta. Olá, compagni, addosso addosso! dálli dálli! Oh Dio! Ecco in un tratto spariscono innanzi a lui ed eremita e cappelletta; spariscono dietro a lui e cavalli e pedoni.

Angelo Cornetta era un povero e ignorante suonatore d'organetto, nativo di Serre di Persano, in provincia di Salerno, il quale in et

Parola Del Giorno

cip

Altri Alla Ricerca