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Aggiornato: 31 maggio 2025
La coltura estensiva richiedeva macchine. Qualche povero fabbro italiano audace e volonteroso tentò di copiare le macchine straniere che capitavano nelle sue mani per le riparazioni. Riuscì. La sua fucina si ampliò a poco a poco, divenne officina, divenne fonderia.
Onde su di essa ricade la maggior parte della colpa delle sentenze inique dei Tribunali di guerra, perchè questi giudicarono quasi sempre sulle orme delle requisitorie dell'avvocato fiscale e alla sua volta l'avvocato fiscale non fece che copiare le requisitorie del Procuratore del Re colle quali si mandavano gli accusati innanzi ai primi.
Nell'abbadìa io sentii dire da frate Giocondo che noi siamo più rozzi degli ungari, e so che cinque frati altro non facevano tutto l'anno che copiare certi e certi codici sbiaditi di Cicerone che valevano un archivio e mezzo: e tanto mi raccontò l'abbate, che appresi l'arte della lettura per desiderio, poi quella della scrittura, ed ora vi dico che mi lagno d'avere soli due occhi che bastano a leggere poco, e vorrei che ci fosse un inchiostro d'oro fino stemperato per potere con quello scrivere certe sentenze antiche, le quali sono la magnificenza istessa di Salomone.
Eh, sì e no. Bisognerebbe, ad esempio, saper scegliere un po' meglio tra nuovi e nuovi. Giotto di Bondone è un gran maestro, e Taddeo Gaddi gli si stringe ai panni. Ti consiglio d'imitare questi due. L'altro, da cui t'è piaciuto di copiare, è un artista da dozzina, il quale non si raccomanda che per un poco di buona volont
E per riuscire a tale costruzione, occorreva dunque non perder mai di vista l'originale, il modello da copiare. E cosí fecero quelle brave persone; e cosí dissero che bisognava fare ai loro scolari. Dunque, le intenzioni erano buone: la condotta di quegli uomini era coscienziosa e umanamente spiegabile. E riuscí fatale alla cultura italiana.
Bisognava vederlo, il nostro serafino, seduto sulla proda del fosso col suo ginocchio piegato, l'albo sul ginocchio e la matita in aria. Il soggetto dei suoi disegni era malinconico. Per la prima volta in sua vita, Adelindo Ruzzani adoperava la matita a copiare gli scheletri. Ma che cosa non si farebbe per l'amore della scienza?
Egli aveva una bellissima scrittura da commesso viaggiatore, e il copiare gli piaceva. Uscì alla una, a prendere un rapido «lunch». Alle quattro udì per le scale un serico stormire di vesti, che riconobbe appartenere al volatile occidentale. Era difatti Mrs Doyle che veniva a domandare come procedeva il lavoro. Procedeva benissimo. Alle sei Aldo tornò a casa.
Noi i quali non sappiamo far altro che copiare, o raffazzonare in altre guise ciò che è in noi o si specchia in noi, non possiamo di certo aver tratto una forma nuova, assoluta, da ciò che è relativo; nè mai potremmo far sorgere ad esemplare della vita quello che in noi non esistesse e non comandasse dapprima. Esiste, sorride a noi l’esemplare della virtù; essa dunque non è una nostra finzione.
"Bene o male che abbia fatto, scrissi un carme all'esposizione di Londra; lo intitolai al principe Alberto, lo feci ben copiare, legare e ricoprire quanto le nostre arti consentono e lo spedii per la via consolare di Messina. Tacquero; riscrissi gentilmente, ma sempre a testa alta.
Intanto guardava, esaminava ben bene il modello co' suoi occhi loschi, preparava i ferri in misura, la lana, infilava i punti, e, dopo qualche tentativo più o meno felice, riesciva sempre a copiare la nuova maglia. Allora cominciava a sorridere colla sua povera bocca storta, un sorriso muto e gongolante di legittimo orgoglio.
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